La domenica delle donne

Un paese del Centro Italia negli Anni Cinquanta-Sessanta

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Cultural Studies, Customs & Traditions, Popular Culture, Anthropology
Cover of the book La domenica delle donne by Marilena Menicucci, Gallucci
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Author: Marilena Menicucci ISBN: 9788861456969
Publisher: Gallucci Publication: March 21, 2014
Imprint: Gallucci Language: Italian
Author: Marilena Menicucci
ISBN: 9788861456969
Publisher: Gallucci
Publication: March 21, 2014
Imprint: Gallucci
Language: Italian

“C’è l’immagine del lago (Trasimeno o di Tiberiade) al cuore di questo libro. Il primo racconto (La prima televisione) e il terzo (La coppa), infatti, rappresentano le colline circostanti, che contengono lo specchio lacustre, mentre il secondo racconto (La domenica delle donne, che dà il titolo al libro) è il lago in sé. Una volta sul lago, però, tre sono i diversi punti di vista, corrispondenti ai paragrafi, riguardanti la prima, la seconda e la terza messa. La seconda messa è come una barca a vela, vista nel primo mattino, al momento della partenza (l’infanzia – il battesimo) e durante le prime soste (fanciullezza – prima confessione e prima comunione), ripresa poi di sera, all’arrivo sul lato opposto e più lontano del lago (la vecchiaia), dove si ferma per la notte (il funerale). La terza messa è uguale all’incontro dei giovani isolani in attesa del traghetto che li porterà nella terraferma: presi dai loro sogni (il matrimonio), dai progetti di lavoro e dai programmi per il futuro, non vedono altro. La prima messa, invece, è il momento del tuffo dentro le correnti pericolose del lago, quando ci si decide per l’immersione e per il salto; una situazione dove il rischio è sempre presente. Come fa Pietro, felice di raggiungere il Maestro che cammina sulle acque (Matteo, 14, 22-32). Per l’Apostolo, come per chiunque decida quel salto, si tratta di una scelta e di un atto di responsabilità, che inabissano nel buio del fondo, nel rischio d’affogare, nel non detto dei propri limiti, nel mistero e insieme nella verità di se stessi. E così per le donne della prima messa, la componente più attiva e responsabile del paese, che, non solo cerco di narrare, come nel resto del libro, ma che tento anche d’interpretare nel loro non detto. Sono donne di Mugnano, ma rappresentano quelle di tutto il mondo, protagoniste di una teologia dal basso, agìta e uguale alla loro vita”.

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“C’è l’immagine del lago (Trasimeno o di Tiberiade) al cuore di questo libro. Il primo racconto (La prima televisione) e il terzo (La coppa), infatti, rappresentano le colline circostanti, che contengono lo specchio lacustre, mentre il secondo racconto (La domenica delle donne, che dà il titolo al libro) è il lago in sé. Una volta sul lago, però, tre sono i diversi punti di vista, corrispondenti ai paragrafi, riguardanti la prima, la seconda e la terza messa. La seconda messa è come una barca a vela, vista nel primo mattino, al momento della partenza (l’infanzia – il battesimo) e durante le prime soste (fanciullezza – prima confessione e prima comunione), ripresa poi di sera, all’arrivo sul lato opposto e più lontano del lago (la vecchiaia), dove si ferma per la notte (il funerale). La terza messa è uguale all’incontro dei giovani isolani in attesa del traghetto che li porterà nella terraferma: presi dai loro sogni (il matrimonio), dai progetti di lavoro e dai programmi per il futuro, non vedono altro. La prima messa, invece, è il momento del tuffo dentro le correnti pericolose del lago, quando ci si decide per l’immersione e per il salto; una situazione dove il rischio è sempre presente. Come fa Pietro, felice di raggiungere il Maestro che cammina sulle acque (Matteo, 14, 22-32). Per l’Apostolo, come per chiunque decida quel salto, si tratta di una scelta e di un atto di responsabilità, che inabissano nel buio del fondo, nel rischio d’affogare, nel non detto dei propri limiti, nel mistero e insieme nella verità di se stessi. E così per le donne della prima messa, la componente più attiva e responsabile del paese, che, non solo cerco di narrare, come nel resto del libro, ma che tento anche d’interpretare nel loro non detto. Sono donne di Mugnano, ma rappresentano quelle di tutto il mondo, protagoniste di una teologia dal basso, agìta e uguale alla loro vita”.

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