La bambina surgelata e altri racconti

Nadia Mogni racconta un mondo di mezzo tra sogno e realtà, dove tutto si confonde. Un mondo talvolta crudele, dove la solitudine incombe e un amore difficile si trasforma in incubo, ossessione, inseguimento, fuga. La metamorfosi in qualcosa di animalesco, e non è solo metaforica. A volte è un affetto immaginato, a volte è un surrogato, spesso frutto solo di illusione o dell'immaginazione. Si legge l'amore di una madre che vince ad un concorso una bambina, o una donna che ama uno spaventapasseri, c'è una giovane che vuol dare corpo e volto ad una voce che non la lascia dormire e diventa incubo, e c'è l'amore sognato sopra un cuscino quasi magico.

La narrativa di Nadia Mogni si gioca su questo confine sottile dove tutto può accadere, tra metamorfosi e frustrazione, dove il desiderio si trasforma anche in violenza e pazzia, dove il cuore dell'amato, persa l'aura delle mitologie stilnovistiche, può essere strappato o buttato, oppure ricettacolo di ogni bene, sempre però dentro in una realtà allucinata. Il cuore come ricettacolo di emozioni ed esperienze, che può far perdere la testa per oggetti inanimati, esprime il bisogno profondamente umano di essere amati comunque. Visioni e sogni che sono più veri del reale e portano anche gli angeli a sognare. Questi racconti innovativi narrano con semplicità un mondo di riti ancestrali, di desideri e frustrazioni, in una realtà moderna dove la tecnologia incombe e regna solo la solitudine, tra ironia e ferocia.