Inquisizioni

Fiction & Literature, Essays & Letters, Essays
Cover of the book Inquisizioni by Jorge Luis Borges, Adelphi
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Author: Jorge Luis Borges ISBN: 9788845978104
Publisher: Adelphi Publication: July 7, 2016
Imprint: Adelphi Language: Italian
Author: Jorge Luis Borges
ISBN: 9788845978104
Publisher: Adelphi
Publication: July 7, 2016
Imprint: Adelphi
Language: Italian

Nel 1952 Borges affida alle stampe un libro dal titolo conturbante, "Altre inquisizioni". E appare subito chiaro che un solco profondo, e decisivo, è stato scavato: nell’arte del saggio come nel modo di accostarsi alla letteratura. Ma perché «altre»? A quale misterioso precedente alludeva quel titolo? La soluzione del mistero sta in una remota e ripudiata raccolta di saggi del 1925, "Inquisizioni". Strano destino, quello di "Inquisizioni": opera di fervori giovanili («Venticinque anni: una pigrizia applicata alle lettere!»), condannata al silenzio eppure segretamente attiva, tanto da riproporsi al Borges del 1952 con la forza provocatoria di «cappucci e rogo», e da svelare nel contempo la reale natura di palinsesto della nuova silloge. Era dunque tempo di riscattare "Inquisizioni" dalla clandestinità e di verificare cosa si cela all’ombra di quel cartellino iconoclasta. E le sorprese non sono poche: Borges privilegia infatti autori e motivi legati alla cultura argentina – sul versante dell’avventura avanguardista come su quello dell’ispirazione popolareggiante –, e sullo sfondo si staglia il controverso rapporto che lega lo scrittore alla letteratura spagnola e all’eredità barocca in particolare, ma non mancano i segni di una capacità precoce, spesso folgorante, di misurarsi con le grandi questioni letterarie e culturali: basti pensare al saggio sull’"Ulisse" di Joyce, probabilmente il primo apparso in America Latina, o a quello su Sir Thomas Browne, dove Borges disegna un autoritratto in fieri. E già si percepisce, in tutta la sua portata eversiva, una nuova sensibilità: leggere la letteratura nella superiore totalità della letteratura intesa come sistema, giacché il libro, come Borges scriverà anni più tardi, «è una relazione, un asse di innumerevoli relazioni».

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Nel 1952 Borges affida alle stampe un libro dal titolo conturbante, "Altre inquisizioni". E appare subito chiaro che un solco profondo, e decisivo, è stato scavato: nell’arte del saggio come nel modo di accostarsi alla letteratura. Ma perché «altre»? A quale misterioso precedente alludeva quel titolo? La soluzione del mistero sta in una remota e ripudiata raccolta di saggi del 1925, "Inquisizioni". Strano destino, quello di "Inquisizioni": opera di fervori giovanili («Venticinque anni: una pigrizia applicata alle lettere!»), condannata al silenzio eppure segretamente attiva, tanto da riproporsi al Borges del 1952 con la forza provocatoria di «cappucci e rogo», e da svelare nel contempo la reale natura di palinsesto della nuova silloge. Era dunque tempo di riscattare "Inquisizioni" dalla clandestinità e di verificare cosa si cela all’ombra di quel cartellino iconoclasta. E le sorprese non sono poche: Borges privilegia infatti autori e motivi legati alla cultura argentina – sul versante dell’avventura avanguardista come su quello dell’ispirazione popolareggiante –, e sullo sfondo si staglia il controverso rapporto che lega lo scrittore alla letteratura spagnola e all’eredità barocca in particolare, ma non mancano i segni di una capacità precoce, spesso folgorante, di misurarsi con le grandi questioni letterarie e culturali: basti pensare al saggio sull’"Ulisse" di Joyce, probabilmente il primo apparso in America Latina, o a quello su Sir Thomas Browne, dove Borges disegna un autoritratto in fieri. E già si percepisce, in tutta la sua portata eversiva, una nuova sensibilità: leggere la letteratura nella superiore totalità della letteratura intesa come sistema, giacché il libro, come Borges scriverà anni più tardi, «è una relazione, un asse di innumerevoli relazioni».

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