Una coppia bella e intelligente vuole un figlio più bello e più intelligente: vuole un genio. Le studia tutte, per averlo. Portandolo a scuola nei nove mesi prima che nasca. A imparare le lingue, le canzoni, i numeri. Il rapporto madre-figlio quando il figlio è ancora nell’utero, lo scambio di messaggi, è un inno alla potenza del corpo femminile e un lamento sulla condizione del maschio, che si sente tagliato fuori. Tra sapienti digressioni (gli esami universitari, il sadico rapporto professori-studenti, il parto della badessa, l’istituto del Super-Baby, la raccolta del seme dei premi Nobel…), la vicenda corre trascinante verso l’imprevedibile soluzione, che riafferma la priorità del sentimento sulla programmazione.
Una coppia bella e intelligente vuole un figlio più bello e più intelligente: vuole un genio. Le studia tutte, per averlo. Portandolo a scuola nei nove mesi prima che nasca. A imparare le lingue, le canzoni, i numeri. Il rapporto madre-figlio quando il figlio è ancora nell’utero, lo scambio di messaggi, è un inno alla potenza del corpo femminile e un lamento sulla condizione del maschio, che si sente tagliato fuori. Tra sapienti digressioni (gli esami universitari, il sadico rapporto professori-studenti, il parto della badessa, l’istituto del Super-Baby, la raccolta del seme dei premi Nobel…), la vicenda corre trascinante verso l’imprevedibile soluzione, che riafferma la priorità del sentimento sulla programmazione.