Uomo eminentemente politico, rientrato dopo un anno di esilio a Roma, Cicerone si dedicò alla scrittura delle sue opere maggiori. I suoi trattati sono improntati a un forte impegno civile, che assoggetta l’educazione etica alla convivenza sociale. Nel Fato affronta la contraddizione tra la concezione stoica del destino, inteso come ferrea necessità, e il libero arbitrio, per definire lo spazio decisionale – e le responsabilità – dell’uomo. Nel Sogno di Scipione avvalora la vita attiva come fondamento e presupposto della futura felicità ultraterrena, che spetta solo a coloro che hanno agito per il bene comune in funzione della patria.
Uomo eminentemente politico, rientrato dopo un anno di esilio a Roma, Cicerone si dedicò alla scrittura delle sue opere maggiori. I suoi trattati sono improntati a un forte impegno civile, che assoggetta l’educazione etica alla convivenza sociale. Nel Fato affronta la contraddizione tra la concezione stoica del destino, inteso come ferrea necessità, e il libero arbitrio, per definire lo spazio decisionale – e le responsabilità – dell’uomo. Nel Sogno di Scipione avvalora la vita attiva come fondamento e presupposto della futura felicità ultraterrena, che spetta solo a coloro che hanno agito per il bene comune in funzione della patria.