Il Settecento può essere giudicato a buon diritto un secolo rivoluzionario, viste le numerose rivoluzioni che lo sconvolgono: demografica, agricola, industriale, una rivoluzione intellettuale e culturale, e due decisive rivoluzioni politiche, quella americana e quella francese, che determineranno l’assetto di almeno due continenti. Ed è proprio nelle rivoluzioni politiche che emerge l’intenzionalità e la consapevolezza del carattere rivoluzionario del Settecento, che si basa sulla volontà di rifondare la società e le istituzioni sulla base di principi ritenuti razionali e universali, senza più il bisogno di ricercare in un passato mitizzato la legittimità delle istanze. Uguaglianza, libertà e benessere sono i valori guida della rivoluzione americana, scatenata dal conflitto politico-costituzionale delle colonie con l’Inghilterra e dall’esigenza di conquistare autonomia e libertà commerciale sui mari, e in questo processo rivoluzionario convergono, condizionandosi reciprocamente, il radicalismo popolare, la cultura illuminista e la tradizione puritana. Sull’altro versante invece la rivoluzione francese affonda le sue radici nella lunga crisi finanziaria che mette in discussione tutto il sistema di privilegi economici e di rappresentanza politica per ordini, tipico dell’antico regime, cui si aggiunge la rivendicazione dei diritti del terzo stato, ma gran parte ha la proclamazione dei Diritti universali. In questo secolo dunque gli eventi propriamente storici non sono scindibili dall’ampia riflessione critica sugli ordinamenti politici e sociali, tanto che nel Settecento diventa largamente prevalente, se non egemone, un’immagine della società centrata sugli individui, sui loro diritti, sui loro rapporti reciproci e su quelli con lo Stato, per cui il fine dell’azione dei poteri pubblici non è più quindi la potenza dello Stato e il prestigio del monarca, ma la “pubblica felicità”, la somma delle felicità che i singoli individui hanno il diritto di perseguire. In questo ebook si intrecciano sapientemente gli eventi storici con le riflessioni critiche che li motivano e li alimentano per una profonda comprensione del Settecento con le dinamiche che lo attraversano e le loro implicazioni.
Il Settecento può essere giudicato a buon diritto un secolo rivoluzionario, viste le numerose rivoluzioni che lo sconvolgono: demografica, agricola, industriale, una rivoluzione intellettuale e culturale, e due decisive rivoluzioni politiche, quella americana e quella francese, che determineranno l’assetto di almeno due continenti. Ed è proprio nelle rivoluzioni politiche che emerge l’intenzionalità e la consapevolezza del carattere rivoluzionario del Settecento, che si basa sulla volontà di rifondare la società e le istituzioni sulla base di principi ritenuti razionali e universali, senza più il bisogno di ricercare in un passato mitizzato la legittimità delle istanze. Uguaglianza, libertà e benessere sono i valori guida della rivoluzione americana, scatenata dal conflitto politico-costituzionale delle colonie con l’Inghilterra e dall’esigenza di conquistare autonomia e libertà commerciale sui mari, e in questo processo rivoluzionario convergono, condizionandosi reciprocamente, il radicalismo popolare, la cultura illuminista e la tradizione puritana. Sull’altro versante invece la rivoluzione francese affonda le sue radici nella lunga crisi finanziaria che mette in discussione tutto il sistema di privilegi economici e di rappresentanza politica per ordini, tipico dell’antico regime, cui si aggiunge la rivendicazione dei diritti del terzo stato, ma gran parte ha la proclamazione dei Diritti universali. In questo secolo dunque gli eventi propriamente storici non sono scindibili dall’ampia riflessione critica sugli ordinamenti politici e sociali, tanto che nel Settecento diventa largamente prevalente, se non egemone, un’immagine della società centrata sugli individui, sui loro diritti, sui loro rapporti reciproci e su quelli con lo Stato, per cui il fine dell’azione dei poteri pubblici non è più quindi la potenza dello Stato e il prestigio del monarca, ma la “pubblica felicità”, la somma delle felicità che i singoli individui hanno il diritto di perseguire. In questo ebook si intrecciano sapientemente gli eventi storici con le riflessioni critiche che li motivano e li alimentano per una profonda comprensione del Settecento con le dinamiche che lo attraversano e le loro implicazioni.