Author: | Alessandro Arvigo | ISBN: | 9788863692174 |
Publisher: | Alessandro Arvigo | Publication: | September 30, 2011 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Alessandro Arvigo |
ISBN: | 9788863692174 |
Publisher: | Alessandro Arvigo |
Publication: | September 30, 2011 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Ugo Pastorino, “genovese di origine protetta”, arrivato a cinquant’anni è convinto che non ci sia spazio per una donna nella sua vita, ma non ha fatto i conti col caso e con il vizio di fumare sigarette francesi “senza filtro”. Nel secondo racconto, un paio di calzini rossi diventeranno il medium con cui il destino ha deciso di “svezzare” un giovane marinaio; mentre nel terzo, un manager finito per caso nel mondo cooperativo, racconta la delusione per la scoperta che il virus del potere ha contagiato anche la Coop, «figlia del lavoro di un padre nobile e di una madre puttana», come lui stesso la definisce. Sempre dalla “vena” politica dell’autore, la famosa frase dell’inno di Mameli sintetizza in modo ironico la soluzione trovata da un Premier per passare alla storia come il salvatore di un’Italia condannata al declino economico. “Quasi quasi vivo”, invece, è il malinconico racconto di un giovane apparentemente baciato dalla sorte che, sull’orlo del suicidio, grazie a una volgare cantante rionale si trova a riflettere sul senso del suo gesto estremo. Il racconto giallo che chiude la raccolta, inizia con una improvvisa moria di potenti uomini politici che fa subito gridare al complotto, se non fosse che sono tutti morti di ictus e l’autopsia non ha rivelato niente di anormale.
Sei storie diverse, che hanno in comune la geometria dello sguardo con cui sono state scritte, l’approccio ironico al setup psicologico dei personaggi, la direzione in cui evolve la storia personale dei protagonisti. Il finale dei racconti si potrebbe definire “lieto”, per quanto pervaso da un sentimento d’incertezza verso il futuro che ne condiziona la qualità del sorriso, ma questo dipenderà dal giudizio del lettore.
Ugo Pastorino, “genovese di origine protetta”, arrivato a cinquant’anni è convinto che non ci sia spazio per una donna nella sua vita, ma non ha fatto i conti col caso e con il vizio di fumare sigarette francesi “senza filtro”. Nel secondo racconto, un paio di calzini rossi diventeranno il medium con cui il destino ha deciso di “svezzare” un giovane marinaio; mentre nel terzo, un manager finito per caso nel mondo cooperativo, racconta la delusione per la scoperta che il virus del potere ha contagiato anche la Coop, «figlia del lavoro di un padre nobile e di una madre puttana», come lui stesso la definisce. Sempre dalla “vena” politica dell’autore, la famosa frase dell’inno di Mameli sintetizza in modo ironico la soluzione trovata da un Premier per passare alla storia come il salvatore di un’Italia condannata al declino economico. “Quasi quasi vivo”, invece, è il malinconico racconto di un giovane apparentemente baciato dalla sorte che, sull’orlo del suicidio, grazie a una volgare cantante rionale si trova a riflettere sul senso del suo gesto estremo. Il racconto giallo che chiude la raccolta, inizia con una improvvisa moria di potenti uomini politici che fa subito gridare al complotto, se non fosse che sono tutti morti di ictus e l’autopsia non ha rivelato niente di anormale.
Sei storie diverse, che hanno in comune la geometria dello sguardo con cui sono state scritte, l’approccio ironico al setup psicologico dei personaggi, la direzione in cui evolve la storia personale dei protagonisti. Il finale dei racconti si potrebbe definire “lieto”, per quanto pervaso da un sentimento d’incertezza verso il futuro che ne condiziona la qualità del sorriso, ma questo dipenderà dal giudizio del lettore.