Hikikomori: un’emergenza educativa?

Nonfiction, Health & Well Being, Psychology, Reference, Social Psychology, Fiction & Literature, Drama
Cover of the book Hikikomori: un’emergenza educativa? by Corradina Triberio, Passerino Editore
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Author: Corradina Triberio ISBN: 9788893455381
Publisher: Passerino Editore Publication: June 15, 2017
Imprint: Language: Italian
Author: Corradina Triberio
ISBN: 9788893455381
Publisher: Passerino Editore
Publication: June 15, 2017
Imprint:
Language: Italian

L'ebook “Hikikomori: un’emergenza educativa?” di Corradina Triberio, pedagogista specializzata in pedagogia clinica, sorge dalla forte predilezione dell'autrice per il fenomeno giapponese dell'Hikikomori che, negli ultimi tempi, si sta diffondendo sempre di più anche in Occidente. L'analisi dell’autrice si staglia in un filone prima d'ora poco esplorato nelle scienze pedagogiche e che trova, invece, già riscontro in discipline quali la psichiatria, la medicina e l'antropologia.
In giapponese il termine Hikikomori (引きこもり), coniato dallo psichiatra Tamaki Saito, sta a significare letteralmente “stare in disparte” (dai verbi hiku “tirare” e komoru “ritirarsi”) e potremmo definirlo in italiano al meglio col termine “autoreclusione”.
Negli anni ottanta dello scorso secolo, lo psichiatra sopracitato individuò in terra nipponica un numero crescente di casi di adolescenti che “tagliavano” tutte le comunicazioni con il mondo sociale per ritirarsi in lunghi periodi di auto-reclusione all'interno delle loro camere. Il criterio diagnostico che Saito diede per la definizione dello status della malattia fu un periodo minimo di auto-reclusione della durata di almeno sei mesi. Ciononostante, ci si è resi conto, in seguito, che il periodo di confino può protrarsi anche per svariati anni, giungendo alla piena alienazione degli individui dalla realtà. Malgrado l'autoreclusione, con l'avvento dei nuovi media, o media digitali, cioè di quei mezzi di comunicazione di massa sorti nell'era dell'informatica, i soggetti affetti da Hikikomori sperimentano vie alternative per relazionarsi con l’esterno, lungi dall'essere face-to-face, interfacciandosi con chat, con e-mail, con le realtà dei blog, dei forum e dei social network.
Sapientemente, per gli scopi relativi alla stesura dell'elaborato, la pedagogista ha dato spazio alla letteratura già in stampa, offrendo un proprio contributo di impianto pedagogico al problema di estrema rilevanza che, a parer suo, si profila come una nuova emergenza educativa.

Corradina Triberio, Pedagogista. Lavora come libero professionista. Tutor esperta in BES. Specializzata in Pedagogia Clinica.

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L'ebook “Hikikomori: un’emergenza educativa?” di Corradina Triberio, pedagogista specializzata in pedagogia clinica, sorge dalla forte predilezione dell'autrice per il fenomeno giapponese dell'Hikikomori che, negli ultimi tempi, si sta diffondendo sempre di più anche in Occidente. L'analisi dell’autrice si staglia in un filone prima d'ora poco esplorato nelle scienze pedagogiche e che trova, invece, già riscontro in discipline quali la psichiatria, la medicina e l'antropologia.
In giapponese il termine Hikikomori (引きこもり), coniato dallo psichiatra Tamaki Saito, sta a significare letteralmente “stare in disparte” (dai verbi hiku “tirare” e komoru “ritirarsi”) e potremmo definirlo in italiano al meglio col termine “autoreclusione”.
Negli anni ottanta dello scorso secolo, lo psichiatra sopracitato individuò in terra nipponica un numero crescente di casi di adolescenti che “tagliavano” tutte le comunicazioni con il mondo sociale per ritirarsi in lunghi periodi di auto-reclusione all'interno delle loro camere. Il criterio diagnostico che Saito diede per la definizione dello status della malattia fu un periodo minimo di auto-reclusione della durata di almeno sei mesi. Ciononostante, ci si è resi conto, in seguito, che il periodo di confino può protrarsi anche per svariati anni, giungendo alla piena alienazione degli individui dalla realtà. Malgrado l'autoreclusione, con l'avvento dei nuovi media, o media digitali, cioè di quei mezzi di comunicazione di massa sorti nell'era dell'informatica, i soggetti affetti da Hikikomori sperimentano vie alternative per relazionarsi con l’esterno, lungi dall'essere face-to-face, interfacciandosi con chat, con e-mail, con le realtà dei blog, dei forum e dei social network.
Sapientemente, per gli scopi relativi alla stesura dell'elaborato, la pedagogista ha dato spazio alla letteratura già in stampa, offrendo un proprio contributo di impianto pedagogico al problema di estrema rilevanza che, a parer suo, si profila come una nuova emergenza educativa.

Corradina Triberio, Pedagogista. Lavora come libero professionista. Tutor esperta in BES. Specializzata in Pedagogia Clinica.

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