Author: | Valeria Arnaldi | ISBN: | 9788867766758 |
Publisher: | Ultra | Publication: | September 25, 2017 |
Imprint: | Ultra | Language: | Italian |
Author: | Valeria Arnaldi |
ISBN: | 9788867766758 |
Publisher: | Ultra |
Publication: | September 25, 2017 |
Imprint: | Ultra |
Language: | Italian |
Rivoluzionario, guerrigliero, scrittore, poeta. Poi anche, e forse soprattutto, icona. Sono passati cinquant’anni dalla morte di Ernesto Guevara, el Che. L’8 ottobre 1967 Guevara fu catturato a La Higuera da un reparto antiguerriglia dell’esercito boliviano, e il giorno dopo fu ucciso nella scuola del villaggio. Esposto al pubblico per dare prova della morte di quello che già in vita era un personaggio leggendario, venne poi sepolto in un luogo segreto per non alimentarne il “culto”, tanto che il su o corpo fu ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani solo vent’anni fa. Nonostante i tentativi messi in atto per oscurarne vita e mito, il Che è divenuto il simbolo degli ideali rivoluzionari. Dopo la sua morte, la foto che gli aveva scattato Alberto Korda è divenuta una delle immagini più famose e riprodotte del XX secolo, tanto che il Maryland Institute College of Art l’ha definita la foto più celebre di sempre. Poi , Jim FitzPatrick ha creato l'icona pop. L’immagine del Che ha conquistato, nel tempo, più generazioni, diventando espressione di un diffuso desiderio di libertà, politico, sociale, personale. Ma non solo: svincolato dalla conoscenza della biografia e della causa di Guevara, il ritratto si è fatto icona di moda, pubblicità e soprattutto arte. Sono stati molti, infatti, i designer e gli artisti che hanno tributato in tutto il mondo il loro omaggio alla figura del Che, o che semplicemente ne hanno moltiplicato il ritratto. Tra cinema, moda, design, pittura, fotografia e scultura, il primo studio accurato sul Che come “icona” delle arti, che foca lizza l’ attenzione su come il mito del Che si sia sviluppato dalla vita dell’uomo Guevara.
Rivoluzionario, guerrigliero, scrittore, poeta. Poi anche, e forse soprattutto, icona. Sono passati cinquant’anni dalla morte di Ernesto Guevara, el Che. L’8 ottobre 1967 Guevara fu catturato a La Higuera da un reparto antiguerriglia dell’esercito boliviano, e il giorno dopo fu ucciso nella scuola del villaggio. Esposto al pubblico per dare prova della morte di quello che già in vita era un personaggio leggendario, venne poi sepolto in un luogo segreto per non alimentarne il “culto”, tanto che il su o corpo fu ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani solo vent’anni fa. Nonostante i tentativi messi in atto per oscurarne vita e mito, il Che è divenuto il simbolo degli ideali rivoluzionari. Dopo la sua morte, la foto che gli aveva scattato Alberto Korda è divenuta una delle immagini più famose e riprodotte del XX secolo, tanto che il Maryland Institute College of Art l’ha definita la foto più celebre di sempre. Poi , Jim FitzPatrick ha creato l'icona pop. L’immagine del Che ha conquistato, nel tempo, più generazioni, diventando espressione di un diffuso desiderio di libertà, politico, sociale, personale. Ma non solo: svincolato dalla conoscenza della biografia e della causa di Guevara, il ritratto si è fatto icona di moda, pubblicità e soprattutto arte. Sono stati molti, infatti, i designer e gli artisti che hanno tributato in tutto il mondo il loro omaggio alla figura del Che, o che semplicemente ne hanno moltiplicato il ritratto. Tra cinema, moda, design, pittura, fotografia e scultura, il primo studio accurato sul Che come “icona” delle arti, che foca lizza l’ attenzione su come il mito del Che si sia sviluppato dalla vita dell’uomo Guevara.