Author: | Stefano Dorata | ISBN: | 9788849295115 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | October 28, 2015 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Stefano Dorata |
ISBN: | 9788849295115 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | October 28, 2015 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
L'emozione della semplicità e dell'ordine è la cifra psicologica oltre che estetica che Stefano Dorata persegue nell'architettura e nella composizione dei suoi progetti. Il suo è un viaggio di ricerca di lunga data, nel corso del quale il suo linguaggio creativo si è affinato, approfondito, arricchito, definito nel senso di superare l'eclettismo in pro di una sorvegliata contaminazione, tutto però senza mai rinnegare la ragione e il sentimento della classicità e degli elementi che la sostanziano. Guardando le ventidue case splendidamente documentate in questo volume, da quelle in città e marinare, a quelle agresti e di montagna, ci si accorge che le proporzioni auree, la simmetria, l'assialità e la prospettiva formano una trama sintattica mirante a comunicare un senso di equilibrio essenziale per vivere la casa contemporanea. D'altro canto esse diventano la base per far dialogare in modo vivifico l'interno con l'esterno, che diventa a sua volta una “stanza” attraverso la quale giocare sottili infrazioni e ribaltamenti logici volti a suscitare sorpresa, a rompere localmente l'ordine, a innescare dei focus emotivi: un disallineamento prospettico, uno scarto di quota, una disarmonia cromatica, una disritmia nella disposione degli arredi. Piccoli tocchi per grandi effetti. Nulla, dunque, c'è di standard nel lavoro doratiano, c'è piuttosto un'emozione comune che viene magistralmente declinata a seconda del luogo dov'è la casa e di chi la abita: più essenziale e naturale al mare, più rigogliosa ed esuberante in campagna, più romantica in montagna, più classica, modernamente classica in città. Un “più” che mai è ragionato calcolo, e perciò mai uguale a se stesso: piuttosto è intuizione, piuttosto è impulso, piuttosto è, anche, un conquistato idemsentire con il committente, derivati da un continuo riflettere sulle esperienze fatte, sui sentimenti provati, sulle soluzioni adottate in precedenza. Un passo in là, dunque, ogni qualvolta Dorata affronta una nuova avventura progettuale. (Nicoletta del Buono)
L'emozione della semplicità e dell'ordine è la cifra psicologica oltre che estetica che Stefano Dorata persegue nell'architettura e nella composizione dei suoi progetti. Il suo è un viaggio di ricerca di lunga data, nel corso del quale il suo linguaggio creativo si è affinato, approfondito, arricchito, definito nel senso di superare l'eclettismo in pro di una sorvegliata contaminazione, tutto però senza mai rinnegare la ragione e il sentimento della classicità e degli elementi che la sostanziano. Guardando le ventidue case splendidamente documentate in questo volume, da quelle in città e marinare, a quelle agresti e di montagna, ci si accorge che le proporzioni auree, la simmetria, l'assialità e la prospettiva formano una trama sintattica mirante a comunicare un senso di equilibrio essenziale per vivere la casa contemporanea. D'altro canto esse diventano la base per far dialogare in modo vivifico l'interno con l'esterno, che diventa a sua volta una “stanza” attraverso la quale giocare sottili infrazioni e ribaltamenti logici volti a suscitare sorpresa, a rompere localmente l'ordine, a innescare dei focus emotivi: un disallineamento prospettico, uno scarto di quota, una disarmonia cromatica, una disritmia nella disposione degli arredi. Piccoli tocchi per grandi effetti. Nulla, dunque, c'è di standard nel lavoro doratiano, c'è piuttosto un'emozione comune che viene magistralmente declinata a seconda del luogo dov'è la casa e di chi la abita: più essenziale e naturale al mare, più rigogliosa ed esuberante in campagna, più romantica in montagna, più classica, modernamente classica in città. Un “più” che mai è ragionato calcolo, e perciò mai uguale a se stesso: piuttosto è intuizione, piuttosto è impulso, piuttosto è, anche, un conquistato idemsentire con il committente, derivati da un continuo riflettere sulle esperienze fatte, sui sentimenti provati, sulle soluzioni adottate in precedenza. Un passo in là, dunque, ogni qualvolta Dorata affronta una nuova avventura progettuale. (Nicoletta del Buono)