Capitani coraggiosi

I venti cavalieri che hanno privatizzato l'Alitalia e affondato il Paese

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Political Science, Government, Public Policy, Business & Finance, Industries & Professions, Industries, True Crime
Cover of the book Capitani coraggiosi by Gianni Dragoni, Chiarelettere
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Gianni Dragoni ISBN: 9788861902770
Publisher: Chiarelettere Publication: December 1, 2011
Imprint: Chiarelettere Language: Italian
Author: Gianni Dragoni
ISBN: 9788861902770
Publisher: Chiarelettere
Publication: December 1, 2011
Imprint: Chiarelettere
Language: Italian
Un'altra operazione all'insegna dell'immagine... e del portafogli. La storia dell'Alitalia è una fotografia molto precisa di come funziona il capitalismo italiano targato Berlusconi. Siete dei patrioti dice il presidente del Consiglio per motivare i venti capitani coraggiosi guidati da Roberto Colaninno e Corrado Passera. Coraggiosi forse è una parola grossa, basta osservarli da vicino come fa l'autore in questa documentata ricostruzione per capire perché hanno aderito all'invito di Berlusconi. Tutti lavorano in settori a contatto con il governo o con la politica: autostrade, aeroporti, ferrovie, costruzioni, giornali, appalti pubblici, investimenti nel settore immobiliare, sanità, assicurazioni, finanza, ciclo dei rifiuti. Acquisendo crediti verso il governo, la ricompensa è certa. Più che capitani coraggiosi, capitani molto furbi. Ai patrioti va la parte sana della vecchia compagnia pubblica, i debiti rimangono allo Stato e ai vecchi piccoli azionisti privati, mentre i settemila dipendenti in esubero vengono parcheggiati nella bad company (la vecchia società messa in liquidazione dal commissario Augusto Fantozzi) con sette anni di ammortizzatori sociali sempre pagati dallo Stato. Il pacco dono prevede anche l'esclusiva su molte rotte nazionali grazie alla fusione con Air One. La concorrenza sparisce, il monopolio dei patrioti viene blindato per decreto legge. Altro che sfida imprenditoriale coi controfiocchi, come la chiama Colaninno. Eppure la nuova Alitalia oggi non va bene: il bilancio 2011 dovrebbe chiudersi in perdita con altri dipendenti in cassa integrazione, meno aerei, meno scali, Malpensa in crisi e con un patrimonio netto più che dimezzato. Niente paura però. I nostri patrioti hanno pensato a tutto. Anche a vendere la compagnia all'Air France-Klm (con il 25 per cento è già il primo azionista della compagnia) guadagnandoci ancora e accollando ai cugini altri debiti. Addio italianità, addio afflato patriottico.
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Un'altra operazione all'insegna dell'immagine... e del portafogli. La storia dell'Alitalia è una fotografia molto precisa di come funziona il capitalismo italiano targato Berlusconi. Siete dei patrioti dice il presidente del Consiglio per motivare i venti capitani coraggiosi guidati da Roberto Colaninno e Corrado Passera. Coraggiosi forse è una parola grossa, basta osservarli da vicino come fa l'autore in questa documentata ricostruzione per capire perché hanno aderito all'invito di Berlusconi. Tutti lavorano in settori a contatto con il governo o con la politica: autostrade, aeroporti, ferrovie, costruzioni, giornali, appalti pubblici, investimenti nel settore immobiliare, sanità, assicurazioni, finanza, ciclo dei rifiuti. Acquisendo crediti verso il governo, la ricompensa è certa. Più che capitani coraggiosi, capitani molto furbi. Ai patrioti va la parte sana della vecchia compagnia pubblica, i debiti rimangono allo Stato e ai vecchi piccoli azionisti privati, mentre i settemila dipendenti in esubero vengono parcheggiati nella bad company (la vecchia società messa in liquidazione dal commissario Augusto Fantozzi) con sette anni di ammortizzatori sociali sempre pagati dallo Stato. Il pacco dono prevede anche l'esclusiva su molte rotte nazionali grazie alla fusione con Air One. La concorrenza sparisce, il monopolio dei patrioti viene blindato per decreto legge. Altro che sfida imprenditoriale coi controfiocchi, come la chiama Colaninno. Eppure la nuova Alitalia oggi non va bene: il bilancio 2011 dovrebbe chiudersi in perdita con altri dipendenti in cassa integrazione, meno aerei, meno scali, Malpensa in crisi e con un patrimonio netto più che dimezzato. Niente paura però. I nostri patrioti hanno pensato a tutto. Anche a vendere la compagnia all'Air France-Klm (con il 25 per cento è già il primo azionista della compagnia) guadagnandoci ancora e accollando ai cugini altri debiti. Addio italianità, addio afflato patriottico.

More books from Chiarelettere

Cover of the book Senza pensioni by Gianni Dragoni
Cover of the book Quasi niente by Gianni Dragoni
Cover of the book Il Celeste by Gianni Dragoni
Cover of the book Matteo Renzi. Il prezzo del potere by Gianni Dragoni
Cover of the book Il direttore d'orchestra del caso Moro by Gianni Dragoni
Cover of the book Confessioni di un trafficante di uomini by Gianni Dragoni
Cover of the book Binario morto by Gianni Dragoni
Cover of the book Lo Stato siamo noi by Gianni Dragoni
Cover of the book Una lunga trattativa by Gianni Dragoni
Cover of the book La versione di Vasco by Gianni Dragoni
Cover of the book Il Cavaliere nero by Gianni Dragoni
Cover of the book Banchieri & compari by Gianni Dragoni
Cover of the book L'inutile fardello by Gianni Dragoni
Cover of the book Il caso Pantani by Gianni Dragoni
Cover of the book Giustizia divina by Gianni Dragoni
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy