Author: | Rodolfo Pardi, Evelyne Nicod | ISBN: | 1230000107045 |
Publisher: | Gatteria | Publication: | February 13, 2013 |
Imprint: | Gatteria | Language: | Italian |
Author: | Rodolfo Pardi, Evelyne Nicod |
ISBN: | 1230000107045 |
Publisher: | Gatteria |
Publication: | February 13, 2013 |
Imprint: | Gatteria |
Language: | Italian |
Dopo essermi trasferito 15 anni fa a Varzo, nell'Ossola, sono rimasto incuriosito da una frase dell'Alvazzi che menzionava strani vocaboli. In paese nessuno apparentemente ne sapeva niente, mi fu procurata una fotocopia del "discorso del Veglia", dove c'erano una ventina di questi vocaboli. Solo nel 2012 sono riuscito a rinracciare l'originale con una bella incisione in verde, stampato a Parigi!
Si parlava vagamente di un libretto contenentene un centinaio, introvabile, fino a che un Varzese emigrato in Svizzera mi procurò copia dell'originale del Savaglio.
A questo punto, continuando le ricerche, un allievo del Contini, professore a Friburgo, mi procurò una fotocopia dell'Italia dialettale del 1932 contenente la sua ricerca, un'altra persona mi procurò un manoscritto sconosciuto del D'Avino. Grazie ai responsabili della Biblioteca di Bellinzona, ebbi accesso al quaderno fonologico di Varzo di fine '800, anche questo sconosciuto; entrai in contatto con un appassionato di studi comparati di gerghi di mestieri, e fortunosamente rintracciai l'autrice di una altrettando sconosciuta tesi sulla fonologia del dialetto di Varzo, comprendente anche un'intervista
al Dottor Mazzurri, uno degli informatori del Contini. Generosamente mi dette l'originale della Tesi da consegnare alla Biblioteca di Domodossola, dove può essere consultata.
Mi sono formato nel frattempo una biblioteca su dialetti di tutt'Italia, e della Svizzera Italiana, e penso di aver rintracciato tutto lo scarso materiale esistente su quello che Contini identificò come gergo degli emigranti di Varzo.
Perchè ebbe come informatori solamente abitanti della frazione Coggia?
Perchè andava a scuola col figlio dell'informatore Gervasio Salina, il grande invalido. A questo punto rintracciai la figlia Irene, che mi raccontò molti aneddoti e si prestò sia a qualche seduta di canzoni e aneddoti e ricordi insieme alle amiche coetanee, sia esaminò gentilmente, insieme alla ora defunta Cesarina Ridder, i vocaboli raccolti dal Contini.
Ritengo di avere raccolto tutto l'esistente riguardo questa raccolta di vocaboli che il Contini definì gergo. Una ipotesi alternativa è che fosse invece il residuo di un arcaico vecchio dialetto, che chiamerei Vecchio Dvarun (per il Savaglio era semplicemente Dvarun).
Con Piero Piretti ancora in vita, ci fu uno scambio di lettere sul Risveglio.
Non sarebbe mai stato possibile preparare una edizione cartacea, ma approfittando di quanto rende disponibile Kobobooks, presento questo studio, che comprende una comparazione di tutti i vocaboli identificati, parte dei documenti sconosciuti da me ritrovati, e le mie considerazioni: con tutti questi elementi potrete farvi una vostra opinione a riguardo. Inoltre una estesa Bibliografia riguardante Varzo e il Sempione, e la riproduzione degli introvabili: libretto del Savaglio, manoscritto del D'Avino e discorso del Veglia.
Per la corretta grafia, si rimanda al Contini e alla Fenizi
Rodolfo Pardi
Dopo essermi trasferito 15 anni fa a Varzo, nell'Ossola, sono rimasto incuriosito da una frase dell'Alvazzi che menzionava strani vocaboli. In paese nessuno apparentemente ne sapeva niente, mi fu procurata una fotocopia del "discorso del Veglia", dove c'erano una ventina di questi vocaboli. Solo nel 2012 sono riuscito a rinracciare l'originale con una bella incisione in verde, stampato a Parigi!
Si parlava vagamente di un libretto contenentene un centinaio, introvabile, fino a che un Varzese emigrato in Svizzera mi procurò copia dell'originale del Savaglio.
A questo punto, continuando le ricerche, un allievo del Contini, professore a Friburgo, mi procurò una fotocopia dell'Italia dialettale del 1932 contenente la sua ricerca, un'altra persona mi procurò un manoscritto sconosciuto del D'Avino. Grazie ai responsabili della Biblioteca di Bellinzona, ebbi accesso al quaderno fonologico di Varzo di fine '800, anche questo sconosciuto; entrai in contatto con un appassionato di studi comparati di gerghi di mestieri, e fortunosamente rintracciai l'autrice di una altrettando sconosciuta tesi sulla fonologia del dialetto di Varzo, comprendente anche un'intervista
al Dottor Mazzurri, uno degli informatori del Contini. Generosamente mi dette l'originale della Tesi da consegnare alla Biblioteca di Domodossola, dove può essere consultata.
Mi sono formato nel frattempo una biblioteca su dialetti di tutt'Italia, e della Svizzera Italiana, e penso di aver rintracciato tutto lo scarso materiale esistente su quello che Contini identificò come gergo degli emigranti di Varzo.
Perchè ebbe come informatori solamente abitanti della frazione Coggia?
Perchè andava a scuola col figlio dell'informatore Gervasio Salina, il grande invalido. A questo punto rintracciai la figlia Irene, che mi raccontò molti aneddoti e si prestò sia a qualche seduta di canzoni e aneddoti e ricordi insieme alle amiche coetanee, sia esaminò gentilmente, insieme alla ora defunta Cesarina Ridder, i vocaboli raccolti dal Contini.
Ritengo di avere raccolto tutto l'esistente riguardo questa raccolta di vocaboli che il Contini definì gergo. Una ipotesi alternativa è che fosse invece il residuo di un arcaico vecchio dialetto, che chiamerei Vecchio Dvarun (per il Savaglio era semplicemente Dvarun).
Con Piero Piretti ancora in vita, ci fu uno scambio di lettere sul Risveglio.
Non sarebbe mai stato possibile preparare una edizione cartacea, ma approfittando di quanto rende disponibile Kobobooks, presento questo studio, che comprende una comparazione di tutti i vocaboli identificati, parte dei documenti sconosciuti da me ritrovati, e le mie considerazioni: con tutti questi elementi potrete farvi una vostra opinione a riguardo. Inoltre una estesa Bibliografia riguardante Varzo e il Sempione, e la riproduzione degli introvabili: libretto del Savaglio, manoscritto del D'Avino e discorso del Veglia.
Per la corretta grafia, si rimanda al Contini e alla Fenizi
Rodolfo Pardi