Author: | Nicola Saccomani | ISBN: | 9788856783896 |
Publisher: | Gruppo Albatros Il Filo | Publication: | July 5, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Nicola Saccomani |
ISBN: | 9788856783896 |
Publisher: | Gruppo Albatros Il Filo |
Publication: | July 5, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Sono nato nel 65 e, attestato su carta, ho il diploma di maturità scientifica e il ‘milite assolto’ in anni in cui antimilitarismo era parola ‘aerea’.
Ma a me interessa la biografia ‘culturale’, così mi trovo a dire che mi sono fatto rubare me stesso dalla scuola italiana, fino a perdermi nel corso di laurea in psicologia, mai terminato per annegamento non mortale in un mare di sostanze alcoliche.
Che nell’età della s-ragione (13 – 14 anni), ho agganciato la ‘cultura’ dei fratelli maggiori, proveniente, in ritardo, dal 68, e fatta di rock e derivati, di pensiero sempre post-qualcosa. Poi sono saltato sulla new-wave generale, sui treni successivi che portavano verso possibili ampliamenti, quali certa musica d’autore, la world-music pura o affiancata dalla tecnologie e, parallelamente, il polimorfo mondo del jazz. In questa fase siamo in altalena tra l’anticipo e il ritardo storico. La poesia c’era e non c’era, percepita con disagio.
La contaminazione tra i generi e tra le culture è diventato il mio faro. Cinema, arti visive, ecologia, psico-orientamenti, visioni, scritture e pensieri contemporanei, sono divenuti il mio pane. Non più in ritardo ma percepiti dalla particolare angolatura della illimitata e limitante periferia mondiale nella quale sono cresciuto, ovattati dalla nebbia e dalle polveri sottili del Nordest veronese nel quale vivo. Trasformazioni e perdita d’identità hanno accompagnato me e il Veneto snaturato sino a qui, attraverso significative esperienze di giornalismo indipendente locale, musica autoprodotta e riprodotta ‘live’, teatro off con pazienti psichiatrici, lavoro nero polimorfo e scrittura e poesia, per arrivare all’oggi.
Tutte le mie ‘occupazioni culturali’ non mi hanno portato quantità di lire e euro degne di nota alcuna. Anzi, il tutto è propedeutico ad una sana, colta, raccolta risata.
Sono nato nel 65 e, attestato su carta, ho il diploma di maturità scientifica e il ‘milite assolto’ in anni in cui antimilitarismo era parola ‘aerea’.
Ma a me interessa la biografia ‘culturale’, così mi trovo a dire che mi sono fatto rubare me stesso dalla scuola italiana, fino a perdermi nel corso di laurea in psicologia, mai terminato per annegamento non mortale in un mare di sostanze alcoliche.
Che nell’età della s-ragione (13 – 14 anni), ho agganciato la ‘cultura’ dei fratelli maggiori, proveniente, in ritardo, dal 68, e fatta di rock e derivati, di pensiero sempre post-qualcosa. Poi sono saltato sulla new-wave generale, sui treni successivi che portavano verso possibili ampliamenti, quali certa musica d’autore, la world-music pura o affiancata dalla tecnologie e, parallelamente, il polimorfo mondo del jazz. In questa fase siamo in altalena tra l’anticipo e il ritardo storico. La poesia c’era e non c’era, percepita con disagio.
La contaminazione tra i generi e tra le culture è diventato il mio faro. Cinema, arti visive, ecologia, psico-orientamenti, visioni, scritture e pensieri contemporanei, sono divenuti il mio pane. Non più in ritardo ma percepiti dalla particolare angolatura della illimitata e limitante periferia mondiale nella quale sono cresciuto, ovattati dalla nebbia e dalle polveri sottili del Nordest veronese nel quale vivo. Trasformazioni e perdita d’identità hanno accompagnato me e il Veneto snaturato sino a qui, attraverso significative esperienze di giornalismo indipendente locale, musica autoprodotta e riprodotta ‘live’, teatro off con pazienti psichiatrici, lavoro nero polimorfo e scrittura e poesia, per arrivare all’oggi.
Tutte le mie ‘occupazioni culturali’ non mi hanno portato quantità di lire e euro degne di nota alcuna. Anzi, il tutto è propedeutico ad una sana, colta, raccolta risata.