La Calabria è terra di contraddizioni, terra di meraviglie e di bassezze, dove la più ricca organizzazione criminale, la ’ndrangheta, allunga le sue mani sporche su luoghi e riti della religione e dove chi dovrebbe impedirlo spesso è impegnato in altro. Ed è proprio da un luogo di culto che l’inchiesta di Annachiara Valle prende il via, dal Santuario della Madonna di Polsi nel Comune di San Luca, luogo del ritrovo annuale dei boss della ‘ndrangheta provenienti da tutto il mondo, dove – nel 2005 – si ritiene sia stata presa la decisione di uccidere Francesco Fortugno, vicepresidente della Regione.Fulcro del libro è l’analisi dei lati oscuri del rapporto tra la "santa malavita organizzata" e Chiesa, una Chiesa troppo spesso distratta, assopita o addormentata. Eppure, sostiene l’autrice, è proprio nella Chiesa che possono nascere le forze per il cambiamento. Il primo passo è separare il male dal bene, riconoscere gli errori perché non vengano ripetuti. È quello che la Chiesa ha cominciato a fare. E anche la ’ndrangheta, con un qualche disappunto, sembra essersene resa conto.
La Calabria è terra di contraddizioni, terra di meraviglie e di bassezze, dove la più ricca organizzazione criminale, la ’ndrangheta, allunga le sue mani sporche su luoghi e riti della religione e dove chi dovrebbe impedirlo spesso è impegnato in altro. Ed è proprio da un luogo di culto che l’inchiesta di Annachiara Valle prende il via, dal Santuario della Madonna di Polsi nel Comune di San Luca, luogo del ritrovo annuale dei boss della ‘ndrangheta provenienti da tutto il mondo, dove – nel 2005 – si ritiene sia stata presa la decisione di uccidere Francesco Fortugno, vicepresidente della Regione.Fulcro del libro è l’analisi dei lati oscuri del rapporto tra la "santa malavita organizzata" e Chiesa, una Chiesa troppo spesso distratta, assopita o addormentata. Eppure, sostiene l’autrice, è proprio nella Chiesa che possono nascere le forze per il cambiamento. Il primo passo è separare il male dal bene, riconoscere gli errori perché non vengano ripetuti. È quello che la Chiesa ha cominciato a fare. E anche la ’ndrangheta, con un qualche disappunto, sembra essersene resa conto.