Author: | Michele Capitani | ISBN: | 9788810966624 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Publication: | October 21, 2014 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Language: | Italian |
Author: | Michele Capitani |
ISBN: | 9788810966624 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Publication: | October 21, 2014 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Language: | Italian |
Il libro racconta le storie, le avventure e le speranze dei senza fissa dimora in una media città di provincia. Storie di «amici della strada», come li definiscono i membri della Comunità di Sant'Egidio, che ha tra i propri carismi l'amore e il servizio per i poveri. «In fondo, come dice Pietro al paralitico, non c'è bisogno di possedere oro né argento per rialzare chi è caduto - scrive l'autore - e se si riesce a entrare nella povertà, si può riscoprire che l'uomo vale sempre la pena. Sempre». Civitavecchia è il porto di Roma, il primo nel Mediterraneo per numero di crocieristi. E ogni giorno, come in tante città di mare, c'è un grande movimento di residenti e viaggiatori. Nella folla vive e si confonde anche un piccolo popolo di persone estremamente povere che vivono per la strada, alla ricerca di un po' di accoglienza e di un clima più mite. Un popolo variegato, formato da uomini e donne, italiani e stranieri di diverse nazionalità e diverse età. Sono chiamati senza fissa dimora, clochard, senza tetto, barboni, ma hanno un nome, un paese di origine, un progetto. Le loro storie sono tutte diverse, interessanti, irripetibili, ma con alcuni tratti comuni: la povertà, la paura, la solitudine, i sogni. Un'intera letteratura, anche sociale, ritiene che le persone senza dimora abbiano fatto una scelta di vita e che la loro condizione è solo il frutto di una responsabilità personale. Sappiamo, e il libro lo testimonia con forza, che non è così. Al contrario emerge il disperato sforzo di tanti «invisibili per i più» di diventare «visibili», poter accedere ai servizi sociali e sanitari, avere un alloggio modesto e un po' di salute.
Il libro racconta le storie, le avventure e le speranze dei senza fissa dimora in una media città di provincia. Storie di «amici della strada», come li definiscono i membri della Comunità di Sant'Egidio, che ha tra i propri carismi l'amore e il servizio per i poveri. «In fondo, come dice Pietro al paralitico, non c'è bisogno di possedere oro né argento per rialzare chi è caduto - scrive l'autore - e se si riesce a entrare nella povertà, si può riscoprire che l'uomo vale sempre la pena. Sempre». Civitavecchia è il porto di Roma, il primo nel Mediterraneo per numero di crocieristi. E ogni giorno, come in tante città di mare, c'è un grande movimento di residenti e viaggiatori. Nella folla vive e si confonde anche un piccolo popolo di persone estremamente povere che vivono per la strada, alla ricerca di un po' di accoglienza e di un clima più mite. Un popolo variegato, formato da uomini e donne, italiani e stranieri di diverse nazionalità e diverse età. Sono chiamati senza fissa dimora, clochard, senza tetto, barboni, ma hanno un nome, un paese di origine, un progetto. Le loro storie sono tutte diverse, interessanti, irripetibili, ma con alcuni tratti comuni: la povertà, la paura, la solitudine, i sogni. Un'intera letteratura, anche sociale, ritiene che le persone senza dimora abbiano fatto una scelta di vita e che la loro condizione è solo il frutto di una responsabilità personale. Sappiamo, e il libro lo testimonia con forza, che non è così. Al contrario emerge il disperato sforzo di tanti «invisibili per i più» di diventare «visibili», poter accedere ai servizi sociali e sanitari, avere un alloggio modesto e un po' di salute.