L’arte della creazione dello spazio”, sia esso bidimensionale o tridimensionale, si tratti di pittura, design, grafica o architettura, è l’obiettivo primo della ricerca di Peter Behrens. Il suo lavoro, legato nella storiografia e nella critica quasi esclusivamente alla collaborazione con la AEG, che traduce nella prassi quel legame ideale di arte e produzione indutriale auspicato dal Werkbund - nei progetti per le grandi architetture dell’industria, per i suoi prodotti e per la comunicazione aziendale - ha in realtà una portata molto più vasta. Le sue opere mostrano, infatti, un modo di concepire la modernità, il “tempo” presente, come luogo di incontro tra valori simbolici, depositati nella coscienza del passato, e innovazione, aprendo una nuova prospettiva per la cultura contemporanea che non lascia indifferenti gli architetti della sua generazione, da Henry van de Velde a Joseph Hoffmann o Hans Poelzig, e entusiasma i suoi “allievi”, da Ludwig Mies van der Rohe a Walter Gropius, fino a Le Corbusier, conferendogli a tutti gli effetti il ruolo di “maestro di maestri”. Questo libro raccoglie i contributi delle ricerche più recenti, sia di carattere storico-critico sia di carattere compositivo, che mostrano, da un lato, l‘ampiezza dell’ambito di influenza di Behrens nel dibattito culturale del suo tempo e, dall’altro, l’attualità della sua figura sul piano metodologico del progetto di architettura.
L’arte della creazione dello spazio”, sia esso bidimensionale o tridimensionale, si tratti di pittura, design, grafica o architettura, è l’obiettivo primo della ricerca di Peter Behrens. Il suo lavoro, legato nella storiografia e nella critica quasi esclusivamente alla collaborazione con la AEG, che traduce nella prassi quel legame ideale di arte e produzione indutriale auspicato dal Werkbund - nei progetti per le grandi architetture dell’industria, per i suoi prodotti e per la comunicazione aziendale - ha in realtà una portata molto più vasta. Le sue opere mostrano, infatti, un modo di concepire la modernità, il “tempo” presente, come luogo di incontro tra valori simbolici, depositati nella coscienza del passato, e innovazione, aprendo una nuova prospettiva per la cultura contemporanea che non lascia indifferenti gli architetti della sua generazione, da Henry van de Velde a Joseph Hoffmann o Hans Poelzig, e entusiasma i suoi “allievi”, da Ludwig Mies van der Rohe a Walter Gropius, fino a Le Corbusier, conferendogli a tutti gli effetti il ruolo di “maestro di maestri”. Questo libro raccoglie i contributi delle ricerche più recenti, sia di carattere storico-critico sia di carattere compositivo, che mostrano, da un lato, l‘ampiezza dell’ambito di influenza di Behrens nel dibattito culturale del suo tempo e, dall’altro, l’attualità della sua figura sul piano metodologico del progetto di architettura.