Author: | Salvatore Di Giacomo | ISBN: | 1230002406145 |
Publisher: | FB Editions | Publication: | July 3, 2018 |
Imprint: | FB Editions | Language: | Italian |
Author: | Salvatore Di Giacomo |
ISBN: | 1230002406145 |
Publisher: | FB Editions |
Publication: | July 3, 2018 |
Imprint: | FB Editions |
Language: | Italian |
Io non ho, qui a Napoli, con chi sfogare certe mie piccole pene, che mi pare abbiano tutta la buona intenzione di rimanersene meco alloggiate, in questa cameretta mia solitaria. Non ho stretto amicizia con nessuno, apposta per non dare a nessuno il modo di subitamente allontanarsi da me per qualche improvvisa scappatella che mi facesse il morboso carattere mio. Vivo solo e tranquillo in questa mia stanza, dalla quale esco a prima ora di mattina per trovarmi all'Istituto, e un po' a sera, col tempo buono, per avvelenarmi con una chicchera di caffè e con un sigaro napoletano. Il caffè, per acquaccia nera che sia, mi permette di studiare e di leggere fino a notte avanzata, e ciò mi fa bene, lasciandomi dimenticare, sviando il pensiero e interessandomi a qualche cosa fuori di me stesso. Da qualche giorno, però, il mio umore è ridiventato nero, pel tempo perverso che mette ovunque un silenzio di malinconia e nelle povere anime sofferenti uno sgomento indefinibile, una lunga e nervosa tristezza che a momenti si vorrebbe mutare in tante calde lacrime piante tacitamente, la faccia nelle mani, mentre, come ora che ti scrivo, seguita la pioggia a borbottar nelle grondaie e lontano lontano muore un tintinnio di campanelle vaganti.
Io non ho, qui a Napoli, con chi sfogare certe mie piccole pene, che mi pare abbiano tutta la buona intenzione di rimanersene meco alloggiate, in questa cameretta mia solitaria. Non ho stretto amicizia con nessuno, apposta per non dare a nessuno il modo di subitamente allontanarsi da me per qualche improvvisa scappatella che mi facesse il morboso carattere mio. Vivo solo e tranquillo in questa mia stanza, dalla quale esco a prima ora di mattina per trovarmi all'Istituto, e un po' a sera, col tempo buono, per avvelenarmi con una chicchera di caffè e con un sigaro napoletano. Il caffè, per acquaccia nera che sia, mi permette di studiare e di leggere fino a notte avanzata, e ciò mi fa bene, lasciandomi dimenticare, sviando il pensiero e interessandomi a qualche cosa fuori di me stesso. Da qualche giorno, però, il mio umore è ridiventato nero, pel tempo perverso che mette ovunque un silenzio di malinconia e nelle povere anime sofferenti uno sgomento indefinibile, una lunga e nervosa tristezza che a momenti si vorrebbe mutare in tante calde lacrime piante tacitamente, la faccia nelle mani, mentre, come ora che ti scrivo, seguita la pioggia a borbottar nelle grondaie e lontano lontano muore un tintinnio di campanelle vaganti.