Author: | Roberto Denti | ISBN: | 9788834117187 |
Publisher: | publisher s24022 | Publication: | May 21, 2019 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Roberto Denti |
ISBN: | 9788834117187 |
Publisher: | publisher s24022 |
Publication: | May 21, 2019 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Rispolverato dopo secoli di abbandono in età umanistica (buona parte del Corpus Tibullianum era fortunatamente conservata nei codici Ambrosiano e Vaticano), Tibullo gode di una vera riscoperta tra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento: è uno degli ispiratori delle Romische Elegien di Goethe e trova grande attenzione critica e filologica in molti traduttori, tra cui il tedesco J.H.Voss. Da non dimenticare è la stima a lui rivolta da alcuni poeti lirici italiani, su tutti Giosuè Carducci e il giovane Gabriele D'Annunzio. Goethe ama Tibullo e riscopre Properzio: li legge e rilegge, li ritiene due autori classici ingiustamente considerati minori. Nel suo Viaggio in Italia, Goethe, nel suo girovagare e oziare epr la campagna laziale e le rovine dell’antica Roma si atteggia un po’ a novello Tibullo. Ama starsene sdraiato all’ombra di una pianta, carezzare antichi marmi, visitare templi abbandonati, frequentare osterie di campagna. Singolare è in Tibullo l’uso degli aggettivi, in essi riassume un’azione, una intera frase. Un esempio, fra tanti: parlando della vecchiaia in un passo dice “venit lento curva senecta pede”, giunge la vecchiaia curva a passo lento, verrebbe da tradurre, lì per lì. E’ invece, evidentemente, arriva la vecchiaia che curva il corpo e la schiena e con un passo che, per colpa sua, si fa strascicante. Un esempio di scrittura concentrata, molto, molto affascinante. E impegnativa.
Buona lettura!
Rispolverato dopo secoli di abbandono in età umanistica (buona parte del Corpus Tibullianum era fortunatamente conservata nei codici Ambrosiano e Vaticano), Tibullo gode di una vera riscoperta tra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento: è uno degli ispiratori delle Romische Elegien di Goethe e trova grande attenzione critica e filologica in molti traduttori, tra cui il tedesco J.H.Voss. Da non dimenticare è la stima a lui rivolta da alcuni poeti lirici italiani, su tutti Giosuè Carducci e il giovane Gabriele D'Annunzio. Goethe ama Tibullo e riscopre Properzio: li legge e rilegge, li ritiene due autori classici ingiustamente considerati minori. Nel suo Viaggio in Italia, Goethe, nel suo girovagare e oziare epr la campagna laziale e le rovine dell’antica Roma si atteggia un po’ a novello Tibullo. Ama starsene sdraiato all’ombra di una pianta, carezzare antichi marmi, visitare templi abbandonati, frequentare osterie di campagna. Singolare è in Tibullo l’uso degli aggettivi, in essi riassume un’azione, una intera frase. Un esempio, fra tanti: parlando della vecchiaia in un passo dice “venit lento curva senecta pede”, giunge la vecchiaia curva a passo lento, verrebbe da tradurre, lì per lì. E’ invece, evidentemente, arriva la vecchiaia che curva il corpo e la schiena e con un passo che, per colpa sua, si fa strascicante. Un esempio di scrittura concentrata, molto, molto affascinante. E impegnativa.
Buona lettura!