Le belle contrade

Nonfiction, Art & Architecture, Art History, History
Cover of the book Le belle contrade by Piero Camporesi, Il Saggiatore
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Piero Camporesi ISBN: 9788865765463
Publisher: Il Saggiatore Publication: October 20, 2016
Imprint: Il Saggiatore Language: Italian
Author: Piero Camporesi
ISBN: 9788865765463
Publisher: Il Saggiatore
Publication: October 20, 2016
Imprint: Il Saggiatore
Language: Italian

La meraviglia per la bellezza di un panorama è impensabile per gli uomini del Quattro e Cinquecento: il loro occhio coglie più la concretezza ambientale e la realtà della geografia umana che l’incanto estetico. È un’Italia, la loro, di cose e di genti, di mestieri e di antimestieri, di affari e di malaffari, una lunga sfilata di oggetti, manufatti, prodotti, attività, messa a fuoco e identificata non dal nobile senso della vista ma da quelli più popolari del tatto, del gusto, dell’olfatto. L’acquisizione culturale del paesaggio nasce in seguito, lentamente e faticosamente, e così la contemplazione disinteressata per gli ineffabili piaceri dello spirito, giustificate o indebite rêveries da consumare in morbidi circuiti suggestivi, perfino momenti di ascesi e alta meditazione religiosa.Piero Camporesi, servendosi di una ricca messe di fonti letterarie tardomedievali, umanistiche e rinascimentali, e con la consueta inventività di scrittura, racconta come nasce l’attenzione per l’ambiente e come cambia la percezione del paesaggio in età premoderna. Il mare, da superba e minacciosa distesa, si trasforma in amena e talvolta sensuale località per la villeggiatura; la promozione borghese della montagna – coadiuvata dall’estetica del sublime – fa di quell’aspra verticalità un requisito fondamentale per l’elevazione dello spirito e per l’esame della fragilità umana. Se un tempo chi doveva affrontare la necessaria ma non desiderata avventura di un viaggio entrava nelle chiese dell’alacre e produttiva Milano, di Firenze la bella o della studiosa Bologna per devozione di pellegrino, il turista dell’Otto e Novecento lo fa per vedere la magnificenza delle città italiane: solo allora l’impero dei sensi che ha nell’occhio il suo fondatore può considerarsi creato.Con Le belle contrade, libro arioso e luminoso come una flânerie pomeridiana, il Saggiatore prosegue il progetto di ripubblicazione del corpus delle opere di Camporesi, avviato dal Pane selvaggio, e rende al pubblico un altro grande capitolo della ricostruzione della sensibilità comune nella transizione dall’età premoderna al contemporaneo.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

La meraviglia per la bellezza di un panorama è impensabile per gli uomini del Quattro e Cinquecento: il loro occhio coglie più la concretezza ambientale e la realtà della geografia umana che l’incanto estetico. È un’Italia, la loro, di cose e di genti, di mestieri e di antimestieri, di affari e di malaffari, una lunga sfilata di oggetti, manufatti, prodotti, attività, messa a fuoco e identificata non dal nobile senso della vista ma da quelli più popolari del tatto, del gusto, dell’olfatto. L’acquisizione culturale del paesaggio nasce in seguito, lentamente e faticosamente, e così la contemplazione disinteressata per gli ineffabili piaceri dello spirito, giustificate o indebite rêveries da consumare in morbidi circuiti suggestivi, perfino momenti di ascesi e alta meditazione religiosa.Piero Camporesi, servendosi di una ricca messe di fonti letterarie tardomedievali, umanistiche e rinascimentali, e con la consueta inventività di scrittura, racconta come nasce l’attenzione per l’ambiente e come cambia la percezione del paesaggio in età premoderna. Il mare, da superba e minacciosa distesa, si trasforma in amena e talvolta sensuale località per la villeggiatura; la promozione borghese della montagna – coadiuvata dall’estetica del sublime – fa di quell’aspra verticalità un requisito fondamentale per l’elevazione dello spirito e per l’esame della fragilità umana. Se un tempo chi doveva affrontare la necessaria ma non desiderata avventura di un viaggio entrava nelle chiese dell’alacre e produttiva Milano, di Firenze la bella o della studiosa Bologna per devozione di pellegrino, il turista dell’Otto e Novecento lo fa per vedere la magnificenza delle città italiane: solo allora l’impero dei sensi che ha nell’occhio il suo fondatore può considerarsi creato.Con Le belle contrade, libro arioso e luminoso come una flânerie pomeridiana, il Saggiatore prosegue il progetto di ripubblicazione del corpus delle opere di Camporesi, avviato dal Pane selvaggio, e rende al pubblico un altro grande capitolo della ricostruzione della sensibilità comune nella transizione dall’età premoderna al contemporaneo.

More books from Il Saggiatore

Cover of the book Le particelle elementari by Piero Camporesi
Cover of the book Caro collega by Piero Camporesi
Cover of the book La fame nel mondo spiegata a mio figlio by Piero Camporesi
Cover of the book L'Italia può farcela by Piero Camporesi
Cover of the book Lettere dal carcere by Piero Camporesi
Cover of the book Nessuno muore by Piero Camporesi
Cover of the book Postcapitalismo by Piero Camporesi
Cover of the book Il giardino delle delizie by Piero Camporesi
Cover of the book Il trono dei Moghul by Piero Camporesi
Cover of the book GB84 by Piero Camporesi
Cover of the book L'Ottocento by Piero Camporesi
Cover of the book The White Album by Piero Camporesi
Cover of the book Delle donne non si sa niente by Piero Camporesi
Cover of the book Il divano di Freud by Piero Camporesi
Cover of the book Società o barbarie by Piero Camporesi
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy