Author: | Oscar Martínez | ISBN: | 9788876256967 |
Publisher: | Fazi Editore | Publication: | September 23, 2014 |
Imprint: | Fazi Editore | Language: | Italian |
Author: | Oscar Martínez |
ISBN: | 9788876256967 |
Publisher: | Fazi Editore |
Publication: | September 23, 2014 |
Imprint: | Fazi Editore |
Language: | Italian |
Tra il 2006 e il 2012 si sono perse le tracce di 70.000 persone decise a oltrepassare il confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Martínez fa luce su quanto avviene attorno a questa e la realtà che porta in superficie merita tutta la nostra attenzione. Martínez, con il suo reportage, ci trascina fuori dai cliché del sogno americano, per portare l’attenzione sulla Bestia, il treno merci che ospita le storie di 250.000 migranti per i quali l’immigrazione non è speranza, ma consapevolezza. Una questione di vita o di morte. Le storie dei “migrantes que no importan” sono apparse prima sul «Elfaro.net» per poi approdare in un libro, La bestia, considerato il migliore del 2013 dall’«Economist» e dal «Financial Times». Un’inchiesta corale suddivisa in quattordici capitoli ripercorre la rotta dei migranti, tracciando la mappa dei pericoli: sequestri da parte della criminalità organizzata senza nome, stupri, l’obbligo di prostituirsi nei locali notturni in Chiapas, il rischio di essere uccisi da parte dei narcotrafficanti, e non per ultimo quello di finire sotto le rotaie della Bestia per stanchezza o distrazione, costretti a viaggiare sul tetto del treno. Martínez percorre da cima a fondo le vite dei migranti, con tanto di testimonianze dirette da parte dei protagonisti. La tela di racconti ricostruisce un sistema criminale che sfrutta la disperazione e la trasforma in denaro contante per aumentare a dismisura la liquidità dei cartelli della droga. I veri protagonisti sono i migranti, le cui storie vengono narrate da Martínez con grande umanità durante il drammatico percorso. «Non volevo suscitare compassione, ma rabbia e indignazione», ha affermato. E ci riesce con una forte denuncia nei confronti dell’autorità statale, spesso corrotta e assente, complice di questa strage. Il libro ridisegna, attraverso la tratta della morte, una nuova geografia delle terre dimenticate tra l’America Centrale, il Messico e gli Stati Uniti.
Tra il 2006 e il 2012 si sono perse le tracce di 70.000 persone decise a oltrepassare il confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Martínez fa luce su quanto avviene attorno a questa e la realtà che porta in superficie merita tutta la nostra attenzione. Martínez, con il suo reportage, ci trascina fuori dai cliché del sogno americano, per portare l’attenzione sulla Bestia, il treno merci che ospita le storie di 250.000 migranti per i quali l’immigrazione non è speranza, ma consapevolezza. Una questione di vita o di morte. Le storie dei “migrantes que no importan” sono apparse prima sul «Elfaro.net» per poi approdare in un libro, La bestia, considerato il migliore del 2013 dall’«Economist» e dal «Financial Times». Un’inchiesta corale suddivisa in quattordici capitoli ripercorre la rotta dei migranti, tracciando la mappa dei pericoli: sequestri da parte della criminalità organizzata senza nome, stupri, l’obbligo di prostituirsi nei locali notturni in Chiapas, il rischio di essere uccisi da parte dei narcotrafficanti, e non per ultimo quello di finire sotto le rotaie della Bestia per stanchezza o distrazione, costretti a viaggiare sul tetto del treno. Martínez percorre da cima a fondo le vite dei migranti, con tanto di testimonianze dirette da parte dei protagonisti. La tela di racconti ricostruisce un sistema criminale che sfrutta la disperazione e la trasforma in denaro contante per aumentare a dismisura la liquidità dei cartelli della droga. I veri protagonisti sono i migranti, le cui storie vengono narrate da Martínez con grande umanità durante il drammatico percorso. «Non volevo suscitare compassione, ma rabbia e indignazione», ha affermato. E ci riesce con una forte denuncia nei confronti dell’autorità statale, spesso corrotta e assente, complice di questa strage. Il libro ridisegna, attraverso la tratta della morte, una nuova geografia delle terre dimenticate tra l’America Centrale, il Messico e gli Stati Uniti.