Questo volume, che si avvale delle riflessioni di studiosi afferenti a diverse discipline, ripercorre le trasformazioni politiche, culturali ed economico-sociali del nostro paese dopo la seconda metà del Novecento, ponendo in evidenza la grandezza e la multidimensionalità dei mutamenti avvenuti in Italia, in tutti i campi. La costituzione materiale ha subito profondi cambiamenti in rapporto a quella formale, nelle sue modalità di partecipazione e di governo, e nuove istituzioni sono emerse, a livello locale e sovranazionale, contribuendo a mutare il quadro. Nella cultura degli italiani, caratterizzata da continuità tradizionaliste, hanno fatto irruzione i valori e le norme di nuove generazioni e di popolazioni immigrate. Si sono diffuse nuove conoscenze, grazie alla scolarizzazione, e nuove rappresentazioni e autorappresentazioni, ormai non più mediate da figure intellettuali che a loro volta hanno visto mutare il loro ruolo. Società ed economia hanno sostenuto vere e proprie svolte negli equilibri tra stato e mercato, nel ruolo degli imprenditori, nell’organizzazione della famiglia – principale azienda di servizi della società italiana – mentre la divisione in classi e ceti non solo è mutata, ma il suo duplice ruolo protettivo e vincolante ha perso terreno.
Questo volume, che si avvale delle riflessioni di studiosi afferenti a diverse discipline, ripercorre le trasformazioni politiche, culturali ed economico-sociali del nostro paese dopo la seconda metà del Novecento, ponendo in evidenza la grandezza e la multidimensionalità dei mutamenti avvenuti in Italia, in tutti i campi. La costituzione materiale ha subito profondi cambiamenti in rapporto a quella formale, nelle sue modalità di partecipazione e di governo, e nuove istituzioni sono emerse, a livello locale e sovranazionale, contribuendo a mutare il quadro. Nella cultura degli italiani, caratterizzata da continuità tradizionaliste, hanno fatto irruzione i valori e le norme di nuove generazioni e di popolazioni immigrate. Si sono diffuse nuove conoscenze, grazie alla scolarizzazione, e nuove rappresentazioni e autorappresentazioni, ormai non più mediate da figure intellettuali che a loro volta hanno visto mutare il loro ruolo. Società ed economia hanno sostenuto vere e proprie svolte negli equilibri tra stato e mercato, nel ruolo degli imprenditori, nell’organizzazione della famiglia – principale azienda di servizi della società italiana – mentre la divisione in classi e ceti non solo è mutata, ma il suo duplice ruolo protettivo e vincolante ha perso terreno.