Author: | Lorenzo Dalmasso | ISBN: | 9788899276157 |
Publisher: | Compagnia editoriale Aliberti | Publication: | January 1, 2016 |
Imprint: | Compagnia editoriale Aliberti | Language: | Italian |
Author: | Lorenzo Dalmasso |
ISBN: | 9788899276157 |
Publisher: | Compagnia editoriale Aliberti |
Publication: | January 1, 2016 |
Imprint: | Compagnia editoriale Aliberti |
Language: | Italian |
Che cosa bevevano gli antichi Romani? Di che tipo, qualità, consistenza era il loro vino? Quali vitigni si coltivavano nello sconfinato territorio da loro sottomesso e civilizzato? E con quali abitudini? Quali riti sacri, e quali costumi quotidiani erano legati alla potio, al bere? Una delle grandi curiosità sul mondo antico, e sulla civiltà romana in particolare, è quella delle abitudini alimentari. Della gastronomia romana conosciamo quasi tutto, grazie ai trattati culinari fortunatamente giunti fino a noi. Più oscuro, difficile da ricostruire è il loro rapporto con il vino: ancora più importante del cibo, se possibile, perché legato ad una dimensione spirituale, oltre che materiale. Le belle anime che si incontrano nel convivio e scambiano idee, pensieri e poesia. Il vino come tramite, “ponte” verso la dimensione del divino: ma un divino inquietante, imprevedibile e irrazionale. Una vera miniera di informazioni storiche, letterarie ed artistiche si rivelerà questoVino nell’antica Roma di Lorenzo Dalmasso, insigne latinista che concentrò la sua attività di studioso fra gli anni Venti e Quaranta del Novecento. Si tratta di un saggio originariamente inserito nella Storia della vite e del vino in Italia curata da Arturo Marescalchi e Giovanni Dalmasso (fratello dell’autore), la prima e più completa enciclopedia storica del vino italiano, realizzata fra il 1931 e il 1937 sull'esempio dei lavori di Billiard in Francia e di Basserman Jordan in Germania. Il lavoro di Lorenzo Dalmasso è ampio, rigoroso, dettagliato e ricco di fonti. Un quadro completo della presenza del vino nella civiltà latina a tutti i suoi livelli, da quello culturale a quello cultuale, passando per la società e la vita quotidiana. Un testo esemplare di divulgazione storica e letteraria, associata ad una straordinaria erudizione e ricchezza di fonti.
Che cosa bevevano gli antichi Romani? Di che tipo, qualità, consistenza era il loro vino? Quali vitigni si coltivavano nello sconfinato territorio da loro sottomesso e civilizzato? E con quali abitudini? Quali riti sacri, e quali costumi quotidiani erano legati alla potio, al bere? Una delle grandi curiosità sul mondo antico, e sulla civiltà romana in particolare, è quella delle abitudini alimentari. Della gastronomia romana conosciamo quasi tutto, grazie ai trattati culinari fortunatamente giunti fino a noi. Più oscuro, difficile da ricostruire è il loro rapporto con il vino: ancora più importante del cibo, se possibile, perché legato ad una dimensione spirituale, oltre che materiale. Le belle anime che si incontrano nel convivio e scambiano idee, pensieri e poesia. Il vino come tramite, “ponte” verso la dimensione del divino: ma un divino inquietante, imprevedibile e irrazionale. Una vera miniera di informazioni storiche, letterarie ed artistiche si rivelerà questoVino nell’antica Roma di Lorenzo Dalmasso, insigne latinista che concentrò la sua attività di studioso fra gli anni Venti e Quaranta del Novecento. Si tratta di un saggio originariamente inserito nella Storia della vite e del vino in Italia curata da Arturo Marescalchi e Giovanni Dalmasso (fratello dell’autore), la prima e più completa enciclopedia storica del vino italiano, realizzata fra il 1931 e il 1937 sull'esempio dei lavori di Billiard in Francia e di Basserman Jordan in Germania. Il lavoro di Lorenzo Dalmasso è ampio, rigoroso, dettagliato e ricco di fonti. Un quadro completo della presenza del vino nella civiltà latina a tutti i suoi livelli, da quello culturale a quello cultuale, passando per la società e la vita quotidiana. Un testo esemplare di divulgazione storica e letteraria, associata ad una straordinaria erudizione e ricchezza di fonti.