Author: | Charles Baudelaire | ISBN: | 9788845977039 |
Publisher: | Adelphi | Publication: | November 5, 2015 |
Imprint: | Adelphi | Language: | Italian |
Author: | Charles Baudelaire |
ISBN: | 9788845977039 |
Publisher: | Adelphi |
Publication: | November 5, 2015 |
Imprint: | Adelphi |
Language: | Italian |
Non si può dire che il moderno sia veramente nato finché Baudelaire non comincia ad annotare le stenografie del suo «cuore messo a nudo». Qui, perduta l’antica cornice del verso, parla solo una lingua dei nervi, ogni riga è un sussulto, un tremore della sensibilità e dell’intelligenza, mescolate senza rimedio. Poe e Joseph de Maistre furono i padrini metafisici di quella lingua, in una accorta commistione di satanico e di celeste. Ogni tasto che Baudelaire sfiora, e fosse anche per produrre il suono più stridente, è qualcosa che continua a toccare noi tutti, «ipocriti lettori», che abbiamo imparato a riconoscere in lui un «fratello». Queste pagine non sono un «diario intimo», che poggi sulla tranquilla convenzione di un Io. Il dandy e il teologo, il poeta assillato dai debiti, il cronista della bêtise, l’allegorista: sono questi i personaggi, tutti interni a Baudelaire, che qui, volta a volta, lanciano i loro «razzi», folgorazioni intermittenti che traversano il cielo fosco della grande città. Sono segnali rapidissimi, ma non si cancellano dalla memoria. Questo è il libro che, oggi come ieri, ogni sedicenne dovrebbe portare in tasca. Aprendolo, vi leggerebbe, per esempio: «Diffidiamo del popolo, del buonsenso, del cuore, dell’ispirazione, e dell’evidenza».
Non si può dire che il moderno sia veramente nato finché Baudelaire non comincia ad annotare le stenografie del suo «cuore messo a nudo». Qui, perduta l’antica cornice del verso, parla solo una lingua dei nervi, ogni riga è un sussulto, un tremore della sensibilità e dell’intelligenza, mescolate senza rimedio. Poe e Joseph de Maistre furono i padrini metafisici di quella lingua, in una accorta commistione di satanico e di celeste. Ogni tasto che Baudelaire sfiora, e fosse anche per produrre il suono più stridente, è qualcosa che continua a toccare noi tutti, «ipocriti lettori», che abbiamo imparato a riconoscere in lui un «fratello». Queste pagine non sono un «diario intimo», che poggi sulla tranquilla convenzione di un Io. Il dandy e il teologo, il poeta assillato dai debiti, il cronista della bêtise, l’allegorista: sono questi i personaggi, tutti interni a Baudelaire, che qui, volta a volta, lanciano i loro «razzi», folgorazioni intermittenti che traversano il cielo fosco della grande città. Sono segnali rapidissimi, ma non si cancellano dalla memoria. Questo è il libro che, oggi come ieri, ogni sedicenne dovrebbe portare in tasca. Aprendolo, vi leggerebbe, per esempio: «Diffidiamo del popolo, del buonsenso, del cuore, dell’ispirazione, e dell’evidenza».