Author: | Matteo Rampin | ISBN: | 9788862209151 |
Publisher: | Ponte alle Grazie | Publication: | July 4, 2013 |
Imprint: | Ponte alle Grazie | Language: | Italian |
Author: | Matteo Rampin |
ISBN: | 9788862209151 |
Publisher: | Ponte alle Grazie |
Publication: | July 4, 2013 |
Imprint: | Ponte alle Grazie |
Language: | Italian |
Il linguaggio è un’arma potente: non solo descrive la realtà, ma la può anche cambiare. Se le parole non sono realtà «concrete», sicuramente lo sono i loro effetti. A volte il modo di parlare si traduce in blocchi, disfunzioni, sofferenza: è il caso di frasi come «Non so decidere», «Sono timido», «Mi sento sempre in colpa», che possono essere scaturite da situazioni reali, ma che diventano la «prova» e la giustificazione dell’impossibilità di cambiare. In questo libro, Matteo Rampin ne raccoglie una nutrita antologia tratta dalla sua attività clinica, mostrando come sia possibile, attraverso la ridefinizione e la ristrutturazione di quelle stesse parole, ribaltare gli effetti paralizzanti del linguaggio, e usare proprio quest’ultimo come una sorta di formidabile antidoto contro se stesso, spalancando così la strada al cambiamento, ridando al disagio proporzioni più adeguate e portando ad accettare il fatto che problemi e crisi fanno parte dell’esistenza. In questo modo, quasi magicamente, ciò che avvelena la nostra vita viene visto da una prospettiva nuova, che svela come grano e zizzania siano due facce della stessa medaglia. Frasi come le precedenti perdono allora la loro connotazione negativa: «Non so decidere»... «E come l’ha deciso?»
Il linguaggio è un’arma potente: non solo descrive la realtà, ma la può anche cambiare. Se le parole non sono realtà «concrete», sicuramente lo sono i loro effetti. A volte il modo di parlare si traduce in blocchi, disfunzioni, sofferenza: è il caso di frasi come «Non so decidere», «Sono timido», «Mi sento sempre in colpa», che possono essere scaturite da situazioni reali, ma che diventano la «prova» e la giustificazione dell’impossibilità di cambiare. In questo libro, Matteo Rampin ne raccoglie una nutrita antologia tratta dalla sua attività clinica, mostrando come sia possibile, attraverso la ridefinizione e la ristrutturazione di quelle stesse parole, ribaltare gli effetti paralizzanti del linguaggio, e usare proprio quest’ultimo come una sorta di formidabile antidoto contro se stesso, spalancando così la strada al cambiamento, ridando al disagio proporzioni più adeguate e portando ad accettare il fatto che problemi e crisi fanno parte dell’esistenza. In questo modo, quasi magicamente, ciò che avvelena la nostra vita viene visto da una prospettiva nuova, che svela come grano e zizzania siano due facce della stessa medaglia. Frasi come le precedenti perdono allora la loro connotazione negativa: «Non so decidere»... «E come l’ha deciso?»