Author: | Claudio Gatti | ISBN: | 9788832962314 |
Publisher: | Chiarelettere | Publication: | May 16, 2019 |
Imprint: | Chiarelettere | Language: | Italian |
Author: | Claudio Gatti |
ISBN: | 9788832962314 |
Publisher: | Chiarelettere |
Publication: | May 16, 2019 |
Imprint: | Chiarelettere |
Language: | Italian |
“È arrivato il momento che il complotto venga smascherato.”
“Salvini ha operato come agente d’influenza
al servizio di un governo straniero,
quello di Vladimir Putin,
il più antidemocratico e aggressivo leader
della storia europea contemporanea.”
Claudio Gatti
“Sono stati buttati nel vento tanti semi.
Alcuni sono caduti sulle pietre e sono seccati lì.
Altri hanno trovato terreno fertile e hanno germogliato.”
Maurizio Murelli, neofascista condannato
a 17 anni per aver fornito la bomba
che uccise un agente di polizia,
Milano 1973
“Guardarsi da un fenomeno storico che si vuole evitare
senza capirne la capacità di mutazione, è come vaccinarsi
contro l’influenza dell’anno precedente.”
Primo infiltrato postnazista nella Lega
Chiedersi se Matteo Salvini sia fascista non è solo un esercizio inutile, è un grave errore. Perché vuol dire cercare quello che non c’è.
Il fascismo è finito con Mussolini. Quella che non si è mai spenta è la fiamma culturale e ideologica che lo ha alimentato.
Grazie allo straordinario racconto di una gola profonda e ad altre testimonianze esclusive, l’autore rivela l’identità e la storia dei principali protagonisti di una macchinazione senza precedenti. A condurla è stato un manipolo di persone che, dopo aver metabolizzato fascismo e nazismo, con una strategia classificabile come postnazista ha saputo trarre vantaggio da debolezze e difetti della democrazia liberale per egemonizzare il dibattito culturale e prendere il controllo di quello politico.
Quella qui raccontata è la più sorprendente operazione di infiltrazione politica della storia della Repubblica italiana. Un progetto di restaurazione del vecchio pensiero reazionario a vocazione autoritaria e plebiscitaria, dissimulato però come una formula nuova che supera i vecchi schemi politici attraverso un veicolo diverso da tutti gli altri: la Lega Nord.
Matteo Salvini oggi, come Umberto Bossi ieri, non ha sposato il pensiero postnazista.
Ha fatto di peggio: l’ha cinicamente usato per emergere e rimanere al centro dell’attenzione nazionale.
“È arrivato il momento che il complotto venga smascherato.”
“Salvini ha operato come agente d’influenza
al servizio di un governo straniero,
quello di Vladimir Putin,
il più antidemocratico e aggressivo leader
della storia europea contemporanea.”
Claudio Gatti
“Sono stati buttati nel vento tanti semi.
Alcuni sono caduti sulle pietre e sono seccati lì.
Altri hanno trovato terreno fertile e hanno germogliato.”
Maurizio Murelli, neofascista condannato
a 17 anni per aver fornito la bomba
che uccise un agente di polizia,
Milano 1973
“Guardarsi da un fenomeno storico che si vuole evitare
senza capirne la capacità di mutazione, è come vaccinarsi
contro l’influenza dell’anno precedente.”
Primo infiltrato postnazista nella Lega
Chiedersi se Matteo Salvini sia fascista non è solo un esercizio inutile, è un grave errore. Perché vuol dire cercare quello che non c’è.
Il fascismo è finito con Mussolini. Quella che non si è mai spenta è la fiamma culturale e ideologica che lo ha alimentato.
Grazie allo straordinario racconto di una gola profonda e ad altre testimonianze esclusive, l’autore rivela l’identità e la storia dei principali protagonisti di una macchinazione senza precedenti. A condurla è stato un manipolo di persone che, dopo aver metabolizzato fascismo e nazismo, con una strategia classificabile come postnazista ha saputo trarre vantaggio da debolezze e difetti della democrazia liberale per egemonizzare il dibattito culturale e prendere il controllo di quello politico.
Quella qui raccontata è la più sorprendente operazione di infiltrazione politica della storia della Repubblica italiana. Un progetto di restaurazione del vecchio pensiero reazionario a vocazione autoritaria e plebiscitaria, dissimulato però come una formula nuova che supera i vecchi schemi politici attraverso un veicolo diverso da tutti gli altri: la Lega Nord.
Matteo Salvini oggi, come Umberto Bossi ieri, non ha sposato il pensiero postnazista.
Ha fatto di peggio: l’ha cinicamente usato per emergere e rimanere al centro dell’attenzione nazionale.