Author: | Basilio Perri | ISBN: | 9788827509401 |
Publisher: | Publisher s24416 | Publication: | November 1, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Basilio Perri |
ISBN: | 9788827509401 |
Publisher: | Publisher s24416 |
Publication: | November 1, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Nel 186 a.C. lo stato Romano operò una persecuzione dei seguaci del dio Bacco talmente sanguinosa e violenta che può paragonarsi soltanto a quella che qualche secolo dopo fu compiuta contro i Cristiani. Tale persecuzione è sorprendente se si tiene conto che nessuno fu cosi tollerante in materia religiosa come i Romani. Noi conosciamo i dettagli di essa principalmente da Livio che dedica dodici capitoli del 39 libro delle sue storie all’affare dei Baccanali.
Noi abbiamo fatto un’analisi critica dettagliata di tali capitoli e su alcuni aspetti abbiamo compiuto dovuti approfondimenti. Dall’insieme emerge che egli non si sforza certo di rappresentare i fatti nel modo più oggettivo possibile.Egli è sufficientemente realistico solo quando ci comunica informazioni storiche. Quando racconta come lo scandalo dei Baccanali fu scoperto, parla dei seguaci di Bacco o accenna ai suoi riti, la sua attendibilità è abbastanza ridotta, talvolta vicino allo zero. Egli rappresenta i seguaci del Dio come comuni criminali che sotto il velo di una religione commettevano i peggiori delitti. Rappresenta gli elementi del culto di Bacco in modo ostile e prevenuto. Trae vantaggio di ogni opportunità per mettere i seguaci in cattiva luce. La preliminare ostilità verso tutti i culti stranieri induce Livio a rappresentare vari elementi del culto di Bacco in modo distorto.
Dal racconto di Livio vien fuori una mescolanza di dati tra i quali anche quelli non inventati di sana pianta sono difficili da decifrare, perché non sempre è facile capire fino a che punto è arrivata la sua opera di mistificazione. Giustamente O.F. Robinson, professore emerito di diritto romano nella Glasgow University, osserva (2007, p. 28) che *“Livy gives us a much better chance of understanding the senatorial propaganda of the period than of reconstructing what actually happened”*.
Nel 186 a.C. lo stato Romano operò una persecuzione dei seguaci del dio Bacco talmente sanguinosa e violenta che può paragonarsi soltanto a quella che qualche secolo dopo fu compiuta contro i Cristiani. Tale persecuzione è sorprendente se si tiene conto che nessuno fu cosi tollerante in materia religiosa come i Romani. Noi conosciamo i dettagli di essa principalmente da Livio che dedica dodici capitoli del 39 libro delle sue storie all’affare dei Baccanali.
Noi abbiamo fatto un’analisi critica dettagliata di tali capitoli e su alcuni aspetti abbiamo compiuto dovuti approfondimenti. Dall’insieme emerge che egli non si sforza certo di rappresentare i fatti nel modo più oggettivo possibile.Egli è sufficientemente realistico solo quando ci comunica informazioni storiche. Quando racconta come lo scandalo dei Baccanali fu scoperto, parla dei seguaci di Bacco o accenna ai suoi riti, la sua attendibilità è abbastanza ridotta, talvolta vicino allo zero. Egli rappresenta i seguaci del Dio come comuni criminali che sotto il velo di una religione commettevano i peggiori delitti. Rappresenta gli elementi del culto di Bacco in modo ostile e prevenuto. Trae vantaggio di ogni opportunità per mettere i seguaci in cattiva luce. La preliminare ostilità verso tutti i culti stranieri induce Livio a rappresentare vari elementi del culto di Bacco in modo distorto.
Dal racconto di Livio vien fuori una mescolanza di dati tra i quali anche quelli non inventati di sana pianta sono difficili da decifrare, perché non sempre è facile capire fino a che punto è arrivata la sua opera di mistificazione. Giustamente O.F. Robinson, professore emerito di diritto romano nella Glasgow University, osserva (2007, p. 28) che *“Livy gives us a much better chance of understanding the senatorial propaganda of the period than of reconstructing what actually happened”*.