Con altri filosofi, Schelling attribuisce all’esistenza umana una tristezza fondamentale, inevitabile: questa malinconia è il fondo oscuro su cui si radicano la consapevolezza e la conoscenza, il fondamento stesso di ogni percezione e di ogni processo mentale. Ma a che cosa è dovuta questa «pesantezza dell’animo» che si accompagna alla coscienza della nostra finitezza? In questo saggio fulminante e intensissimo, destinato a diventare un classico, George Steiner elenca dieci possibili ragioni della nostra «malinconia creativa». Per farlo, Steiner obbliga il suo e il nostro pensiero a pensare sé stesso e i propri fondamenti con folgorante intensità. Dieci (possibili) ragioni della tristezza del pensiero affronta in maniera semplice e magistrale i nodi chiave della filosofia: il rapporto con la realtà, il significato della morte, la radice della creatività, la possibilità dell’infinito e del trascendente – e dunque dell’esistenza di Dio.
Con altri filosofi, Schelling attribuisce all’esistenza umana una tristezza fondamentale, inevitabile: questa malinconia è il fondo oscuro su cui si radicano la consapevolezza e la conoscenza, il fondamento stesso di ogni percezione e di ogni processo mentale. Ma a che cosa è dovuta questa «pesantezza dell’animo» che si accompagna alla coscienza della nostra finitezza? In questo saggio fulminante e intensissimo, destinato a diventare un classico, George Steiner elenca dieci possibili ragioni della nostra «malinconia creativa». Per farlo, Steiner obbliga il suo e il nostro pensiero a pensare sé stesso e i propri fondamenti con folgorante intensità. Dieci (possibili) ragioni della tristezza del pensiero affronta in maniera semplice e magistrale i nodi chiave della filosofia: il rapporto con la realtà, il significato della morte, la radice della creatività, la possibilità dell’infinito e del trascendente – e dunque dell’esistenza di Dio.