Author: | Edmondo De Amicis | ISBN: | 9788826436388 |
Publisher: | LVL Editions | Publication: | May 14, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Edmondo De Amicis |
ISBN: | 9788826436388 |
Publisher: | LVL Editions |
Publication: | May 14, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il romanzo è strutturato come il diario di un ragazzo di famiglia borghese, Enrico Bottini, che riporta sulla pagina episodi e personaggi della sua classe scolastica durante un anno in terza elementare, presso una scuola della città di Torino.
Lo sviluppo dell'anno scolastico è seguito in ordine cronologico, dal 17 ottobre 1881 al 10 luglio 1882: a ogni mese corrisponde un capitolo, in cui il diario di Enrico è intervallato da appunti dei familiari (padre e madre, solo una volta la sorella maggiore), che leggono le sue pagine e gli forniscono consigli di stampo etico e pedagogico utili per la sua crescita. A questi capitoli si aggiungono nove racconti, presentati mensilmente dal maestro di Enrico, che seguono le avventure, spesso con esito drammatico, di bambini italiani di varie regioni.
Il diario termina con la notazione del trasferimento della famiglia e la perdita degli amici di Enrico, che dovrà frequentare la quarta elementare in un'altra città.
Per comprendere i riferimenti alle classi scolastiche citate nel libro è necessario sapere che l'organizzazione della scuola descritta è quella derivante dalla Legge Casati del 1859, che prevedeva una scuola primaria elementare (accessibile dai sei anni di età) di quattro anni, divisa in due cicli (inferiore e superiore) di due anni ciascuno. Il proseguimento nella scuola secondaria (solo per pochi) prevedeva cinque anni di Ginnasio (corrispondenti alle nostre scuole Medie Inferiori attuali e ai primi due anni delle Medie Superiori) seguiti da tre anni di Liceo (corrispondenti agli ultimi tre anni delle Superiori). Questo spiega perché nel libro Enrico segue la terza elementare, prima classe elementare superiore, dopo aver seguito due classi elementari inferiori; inoltre viene espressamente indicato che l'anno successivo avrebbe seguito l'ultimo anno delle elementari per andare poi al Ginnasio.
In base a questa organizzazione, e tenendo presente che l'età di frequenza tipica per la classe terza avrebbe dovuto essere di otto-nove anni, una cosa evidente anche ad una lettura superficiale è la composizione ibrida della classe per l'età dei ragazzi che crea una difficoltà interpretativa, se non addirittura ad una contraddizione interna:
Da notare la composizione ibrida della classe per l'età dei ragazzi che sta a testimoniare l'irregolarità della presenza e della frequenza scolastica in quegli anni. Enrico ha 11 anni, Derossi e Stardi 12, Garrone addirittura 14, mentre Rabucco, il "muratorino" poco più di otto. Nota: Qualcosa non torna, dato che il muratorino dimostra una precocità che sembra ingiustificata, così come non si capisce bene perché Enrico faccia ancora la quarta. Così gli altri.
In particolare l'osservazione del non rispetto dell'età minima per l'accesso alla scuola sarebbe del tutto inspiegabile per i ragazzi in regola con gli studi, come Enrico e Derossi che dovrebbero avere otto-nove anni, cosa che invece non si verifica. La cosa appare ancora più contraddittoria tenendo conto che questi due ragazzi appartengono alla classe medio-alta della società del tempo per ricchezza e Derossi è ripetutamente ed esplicitamente descritto come un ragazzo dotato di intelligenza e capacità superiori.
Il romanzo è strutturato come il diario di un ragazzo di famiglia borghese, Enrico Bottini, che riporta sulla pagina episodi e personaggi della sua classe scolastica durante un anno in terza elementare, presso una scuola della città di Torino.
Lo sviluppo dell'anno scolastico è seguito in ordine cronologico, dal 17 ottobre 1881 al 10 luglio 1882: a ogni mese corrisponde un capitolo, in cui il diario di Enrico è intervallato da appunti dei familiari (padre e madre, solo una volta la sorella maggiore), che leggono le sue pagine e gli forniscono consigli di stampo etico e pedagogico utili per la sua crescita. A questi capitoli si aggiungono nove racconti, presentati mensilmente dal maestro di Enrico, che seguono le avventure, spesso con esito drammatico, di bambini italiani di varie regioni.
Il diario termina con la notazione del trasferimento della famiglia e la perdita degli amici di Enrico, che dovrà frequentare la quarta elementare in un'altra città.
Per comprendere i riferimenti alle classi scolastiche citate nel libro è necessario sapere che l'organizzazione della scuola descritta è quella derivante dalla Legge Casati del 1859, che prevedeva una scuola primaria elementare (accessibile dai sei anni di età) di quattro anni, divisa in due cicli (inferiore e superiore) di due anni ciascuno. Il proseguimento nella scuola secondaria (solo per pochi) prevedeva cinque anni di Ginnasio (corrispondenti alle nostre scuole Medie Inferiori attuali e ai primi due anni delle Medie Superiori) seguiti da tre anni di Liceo (corrispondenti agli ultimi tre anni delle Superiori). Questo spiega perché nel libro Enrico segue la terza elementare, prima classe elementare superiore, dopo aver seguito due classi elementari inferiori; inoltre viene espressamente indicato che l'anno successivo avrebbe seguito l'ultimo anno delle elementari per andare poi al Ginnasio.
In base a questa organizzazione, e tenendo presente che l'età di frequenza tipica per la classe terza avrebbe dovuto essere di otto-nove anni, una cosa evidente anche ad una lettura superficiale è la composizione ibrida della classe per l'età dei ragazzi che crea una difficoltà interpretativa, se non addirittura ad una contraddizione interna:
Da notare la composizione ibrida della classe per l'età dei ragazzi che sta a testimoniare l'irregolarità della presenza e della frequenza scolastica in quegli anni. Enrico ha 11 anni, Derossi e Stardi 12, Garrone addirittura 14, mentre Rabucco, il "muratorino" poco più di otto. Nota: Qualcosa non torna, dato che il muratorino dimostra una precocità che sembra ingiustificata, così come non si capisce bene perché Enrico faccia ancora la quarta. Così gli altri.
In particolare l'osservazione del non rispetto dell'età minima per l'accesso alla scuola sarebbe del tutto inspiegabile per i ragazzi in regola con gli studi, come Enrico e Derossi che dovrebbero avere otto-nove anni, cosa che invece non si verifica. La cosa appare ancora più contraddittoria tenendo conto che questi due ragazzi appartengono alla classe medio-alta della società del tempo per ricchezza e Derossi è ripetutamente ed esplicitamente descritto come un ragazzo dotato di intelligenza e capacità superiori.