Come cani randagi

Nonfiction, Entertainment, Humour & Comedy, General Humour, Fiction & Literature, Literary, History
Cover of the book Come cani randagi by Gabriele Cordovani, Gabriele Cordovani
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Author: Gabriele Cordovani ISBN: 9788868855680
Publisher: Gabriele Cordovani Publication: January 20, 2014
Imprint: Language: Italian
Author: Gabriele Cordovani
ISBN: 9788868855680
Publisher: Gabriele Cordovani
Publication: January 20, 2014
Imprint:
Language: Italian

Ci sono una cittadina inglese dei primi del Novecento e i suoi abitanti. E poi l’America e i suoi abitanti.
C’è un vecchio macchinista di locomotive a vapore che si è messo a scrivere un libro sulle storie che ha sentito raccontare. Storie di un paese lontano: l’America.
C’è un vecchio macchinista di locomotive a vapore che, nelle giornate nevose d’inverno, racconta a Jody le storie del loro paese, Anywhere, Inghilterra.
Ci sono uomini alla perseverante ricerca del loro sogno e c’è chi, invece, sogna anche ad occhi aperti.
C’è uno che vende i colori delle farfalle, per dire, e uno che cerca la tomba di Alessandro Magno.
C’è il signor Mod che impazzisce nell’astruso concetto delle Musiche Parallele e ci sono due fabbriche di vasellame e simulacri perse tra le fosche nebbie d’autunno.
E c’è un posto chiamato Maryliwood che nessuno sa esattamente dove sia.
C’è chi imbottiglia aria in ogni parte del mondo, e chi di bottiglie ne ha scolate troppe e c’è rimasto secco.
A un certo punto, c’è uno che ha trovato il sistema di fermare il tempo, oppure di farlo correre a rotta di collo. C’ha passato su notti intere, e mesi, e anni… poi c’è riuscito. A suo modo, ma c’è riuscito.
Ci sono le mani della signorina Pochette e gli occhi, tristi, di Elise.
C’è uno che si fa rinchiudere dentro una campana di vetro, e uno che fa riattaccare la campana al campanile di una chiesa di un villaggio sperduto nel west.
C’è uno che un giorno ha messo un soldo dentro una fottuta scatola di latta, e poi ci ha tirato su una banca.
C’è la società di ieri, e quella di oggi. Gli stessi illusi sognatori perdenti. Perché ognuno può sognare e realizzare ciò che vuole: la musica più sublime o le parole più belle, poi, di quel che sarà delle nostre opere, be’, quello è compito del destino, e con questo non ci si discute mica tanto.
Grandi sparatorie non ce ne sono. Ma si muore lo stesso. E i treni passano proprio a un niente dalla casa del vecchio Sly Grass, pittore di insegne. Ci sono gli indiani, ma solo raccontati, di quello che hanno subito nei secoli qui non se ne parla. E c’è un posto dove piove ogni santo giorno. E nessuno ha mai capito davvero perché.

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Ci sono una cittadina inglese dei primi del Novecento e i suoi abitanti. E poi l’America e i suoi abitanti.
C’è un vecchio macchinista di locomotive a vapore che si è messo a scrivere un libro sulle storie che ha sentito raccontare. Storie di un paese lontano: l’America.
C’è un vecchio macchinista di locomotive a vapore che, nelle giornate nevose d’inverno, racconta a Jody le storie del loro paese, Anywhere, Inghilterra.
Ci sono uomini alla perseverante ricerca del loro sogno e c’è chi, invece, sogna anche ad occhi aperti.
C’è uno che vende i colori delle farfalle, per dire, e uno che cerca la tomba di Alessandro Magno.
C’è il signor Mod che impazzisce nell’astruso concetto delle Musiche Parallele e ci sono due fabbriche di vasellame e simulacri perse tra le fosche nebbie d’autunno.
E c’è un posto chiamato Maryliwood che nessuno sa esattamente dove sia.
C’è chi imbottiglia aria in ogni parte del mondo, e chi di bottiglie ne ha scolate troppe e c’è rimasto secco.
A un certo punto, c’è uno che ha trovato il sistema di fermare il tempo, oppure di farlo correre a rotta di collo. C’ha passato su notti intere, e mesi, e anni… poi c’è riuscito. A suo modo, ma c’è riuscito.
Ci sono le mani della signorina Pochette e gli occhi, tristi, di Elise.
C’è uno che si fa rinchiudere dentro una campana di vetro, e uno che fa riattaccare la campana al campanile di una chiesa di un villaggio sperduto nel west.
C’è uno che un giorno ha messo un soldo dentro una fottuta scatola di latta, e poi ci ha tirato su una banca.
C’è la società di ieri, e quella di oggi. Gli stessi illusi sognatori perdenti. Perché ognuno può sognare e realizzare ciò che vuole: la musica più sublime o le parole più belle, poi, di quel che sarà delle nostre opere, be’, quello è compito del destino, e con questo non ci si discute mica tanto.
Grandi sparatorie non ce ne sono. Ma si muore lo stesso. E i treni passano proprio a un niente dalla casa del vecchio Sly Grass, pittore di insegne. Ci sono gli indiani, ma solo raccontati, di quello che hanno subito nei secoli qui non se ne parla. E c’è un posto dove piove ogni santo giorno. E nessuno ha mai capito davvero perché.

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