Author: | Franco Mimmi | ISBN: | 9786050345254 |
Publisher: | Franco Mimmi | Publication: | January 2, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Franco Mimmi |
ISBN: | 9786050345254 |
Publisher: | Franco Mimmi |
Publication: | January 2, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Corre l'anno 1522: l'isola di Rodi, feudo dei cavalieri ospitalieri dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, è cinta d'assedio dai turchi di Solimano il Magnifico, e dopo alcuni mesi di terribili lotte la città dovrà arrendersi segnando la fine di un'epoca per la cristianità. È questo il quadro in cui si svolge il romanzo di cui è protagonista Andrea di Monforte, un cavaliere che vent'anni prima l'ordine ha espulso perché ha amato una ragazza ebrea. Divenuto ambasciatore di Carlo V d'Asburgo, Andrea è un esemplare uomo del Rinascimento, amico di Leonardo, di Raffaello, di Copernico. Ma è anche un uomo che, avendo preso coscienza di una realtà diversa da quella dell'Ordine, ha valicato i confini imposti dalla razza e dalla religione nella Rodi dei Cavalieri, città imprigionata nei rigori di una mentalità medievale.
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Rigoroso nella ricostruzione storica, corale nella vastità della visione... (Valerio Massimo Manfredi)
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Una storia che mescola abilmente l’incontro-scontro tra tre religioni e tre civiltà, ma che offre un messaggio attuale soprattutto oggi: sono più le cose che uniscono di quelle che separano. (Marco Guidi – Il Messaggero)
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Per riuscire a scrivere un romanzo storico così efficace e accattivante sulla storia dell’Ordine “di Rodi” è necessario disporre di una padronanza del materiale e di una ampiezza di vedute veramente considerevoli. Sicuramente Franco Mimmi appartiene a quella piccola élite di autori italiani che riesce a rendere la storia ancora viva. (prof. Marjatta Saksa-Rivista “Nobiltà”)
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Quali sono gli ingredienti che fanno di una storia ambientata nel passato un grande romanzo storico? L'accuratezza dell'ambientazione, certo, lo spessore dei personaggi, il gusto per l'avventura, un plot appassionante, la capacità di emozionare. Cosa dire allora di un libro nel quale tutti questi ingredienti sono presenti in dosi massicce, tenuti insieme da una abilità tecnica davvero non comune, che si traduce in una scrittura fine e densa di malinconia? Che si tratta non di un grande, ma di un grandissimo romanzo storico, al livello dei classici del genere. Un gioiello da recuperare, davvero. (David Frati – Mangialibri)
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Si legge d'un fiato come un giallo storico, ma in realtà è un romanzo a sfondo politico, o meglio una riflessione sull'intolleranza. (Paolo Romani – Famiglia Cristiana)
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Cavaliere di Grazia ha ambizioni che vanno oltre il rapido consumo d'una lettura appassionata. E propone un modello ideale di pacificazione nello scontro che insanguina il Medio Oriente. (Mimmo Càndito – L’Indice)
Corre l'anno 1522: l'isola di Rodi, feudo dei cavalieri ospitalieri dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, è cinta d'assedio dai turchi di Solimano il Magnifico, e dopo alcuni mesi di terribili lotte la città dovrà arrendersi segnando la fine di un'epoca per la cristianità. È questo il quadro in cui si svolge il romanzo di cui è protagonista Andrea di Monforte, un cavaliere che vent'anni prima l'ordine ha espulso perché ha amato una ragazza ebrea. Divenuto ambasciatore di Carlo V d'Asburgo, Andrea è un esemplare uomo del Rinascimento, amico di Leonardo, di Raffaello, di Copernico. Ma è anche un uomo che, avendo preso coscienza di una realtà diversa da quella dell'Ordine, ha valicato i confini imposti dalla razza e dalla religione nella Rodi dei Cavalieri, città imprigionata nei rigori di una mentalità medievale.
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Rigoroso nella ricostruzione storica, corale nella vastità della visione... (Valerio Massimo Manfredi)
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Una storia che mescola abilmente l’incontro-scontro tra tre religioni e tre civiltà, ma che offre un messaggio attuale soprattutto oggi: sono più le cose che uniscono di quelle che separano. (Marco Guidi – Il Messaggero)
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Per riuscire a scrivere un romanzo storico così efficace e accattivante sulla storia dell’Ordine “di Rodi” è necessario disporre di una padronanza del materiale e di una ampiezza di vedute veramente considerevoli. Sicuramente Franco Mimmi appartiene a quella piccola élite di autori italiani che riesce a rendere la storia ancora viva. (prof. Marjatta Saksa-Rivista “Nobiltà”)
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Quali sono gli ingredienti che fanno di una storia ambientata nel passato un grande romanzo storico? L'accuratezza dell'ambientazione, certo, lo spessore dei personaggi, il gusto per l'avventura, un plot appassionante, la capacità di emozionare. Cosa dire allora di un libro nel quale tutti questi ingredienti sono presenti in dosi massicce, tenuti insieme da una abilità tecnica davvero non comune, che si traduce in una scrittura fine e densa di malinconia? Che si tratta non di un grande, ma di un grandissimo romanzo storico, al livello dei classici del genere. Un gioiello da recuperare, davvero. (David Frati – Mangialibri)
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Si legge d'un fiato come un giallo storico, ma in realtà è un romanzo a sfondo politico, o meglio una riflessione sull'intolleranza. (Paolo Romani – Famiglia Cristiana)
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Cavaliere di Grazia ha ambizioni che vanno oltre il rapido consumo d'una lettura appassionata. E propone un modello ideale di pacificazione nello scontro che insanguina il Medio Oriente. (Mimmo Càndito – L’Indice)