Author: | Aelredo di Rievaulx | ISBN: | 9781783361199 |
Publisher: | limovia.net | Publication: | April 22, 2013 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Aelredo di Rievaulx |
ISBN: | 9781783361199 |
Publisher: | limovia.net |
Publication: | April 22, 2013 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Aelredo di Rievaulx, o Etelredo di Rievaulx (Aelredus Rievallensis) (Hexham, 1110 – Rievaulx, 12 gennaio 1167), fu un monaco anglo-sassone, abate della Abbazia cistercense di Rievaulx dal 1147.
La comprensione dell’amicizia spirituale, cioè della vera amicizia, richiede una grande profondità d’animo e un serio livello di vita spirituale. Un’amicizia che non si radica in una solida vita spirituale e in un’autentica esperienza di fede non potrà mai essere una vera amicizia. L’amicizia di cui parla Aelredo è una delle esperienze più alte che una persona possa fare nella sua vita: è Cristo stesso che si rende visibile e presente attraverso il nostro amico e ci accompagna per tutta la vita. Pochi decenni dopo, nel 1223, Francesco d’Assisi nella sua Regola bollata scriverà:
“Ovunque sono e si troveranno i frati, si mostrino familiari tra loro. E ciascuno manifesti con fiducia all’altro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, con quanto più affetto uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale?”
Aelredo di Rievaulx, o Etelredo di Rievaulx (Aelredus Rievallensis) (Hexham, 1110 – Rievaulx, 12 gennaio 1167), fu un monaco anglo-sassone, abate della Abbazia cistercense di Rievaulx dal 1147.
La comprensione dell’amicizia spirituale, cioè della vera amicizia, richiede una grande profondità d’animo e un serio livello di vita spirituale. Un’amicizia che non si radica in una solida vita spirituale e in un’autentica esperienza di fede non potrà mai essere una vera amicizia. L’amicizia di cui parla Aelredo è una delle esperienze più alte che una persona possa fare nella sua vita: è Cristo stesso che si rende visibile e presente attraverso il nostro amico e ci accompagna per tutta la vita. Pochi decenni dopo, nel 1223, Francesco d’Assisi nella sua Regola bollata scriverà:
“Ovunque sono e si troveranno i frati, si mostrino familiari tra loro. E ciascuno manifesti con fiducia all’altro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, con quanto più affetto uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale?”