«Un grande narratore capace di cogliere i dettagli più profondi nel magistrale artigianato del raccontare.»
La Stampa
«Sepúlveda ha il senso della narrazione concisa ed efficace, il gusto delle immagini finemente cesellate, un grande dono dell’evocazione che gli permette di rendere semplici, stilizzandoli, gli esseri e gli avvenimenti più complicati.»
Le Monde
La letteratura può aiutarci a comprendere la crisi economica che ha investito con la sua furia devastatrice anche la Spagna, trascinando alla deriva due governi, quello del Partido Popular e quello socialista di Zapatero? In un paese dominato da una classe politica che si è caratterizzata per una spiccata propensione alla pigrizia intellettuale e per l’atteggiamento picaresco, manca secondo Luis Sepúlveda «una narrazione della società» che consenta di capire che cosa sta succedendo, e perché. Come cittadino e come scrittore, Sepúlveda sente il bisogno di comprendere e raccontare questo presente da incubo, partendo da una mattina d’inverno del 1988, e da un gatto che doveva, sempre e comunque, acchiappare i topi.
«Un grande narratore capace di cogliere i dettagli più profondi nel magistrale artigianato del raccontare.»
La Stampa
«Sepúlveda ha il senso della narrazione concisa ed efficace, il gusto delle immagini finemente cesellate, un grande dono dell’evocazione che gli permette di rendere semplici, stilizzandoli, gli esseri e gli avvenimenti più complicati.»
Le Monde
La letteratura può aiutarci a comprendere la crisi economica che ha investito con la sua furia devastatrice anche la Spagna, trascinando alla deriva due governi, quello del Partido Popular e quello socialista di Zapatero? In un paese dominato da una classe politica che si è caratterizzata per una spiccata propensione alla pigrizia intellettuale e per l’atteggiamento picaresco, manca secondo Luis Sepúlveda «una narrazione della società» che consenta di capire che cosa sta succedendo, e perché. Come cittadino e come scrittore, Sepúlveda sente il bisogno di comprendere e raccontare questo presente da incubo, partendo da una mattina d’inverno del 1988, e da un gatto che doveva, sempre e comunque, acchiappare i topi.