Sicuri da morire

La violenza nell’epoca della globalizzazione

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Political Science
Cover of the book Sicuri da morire by Arjun  Appadurai, Meltemi
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Arjun Appadurai ISBN: 9788883538841
Publisher: Meltemi Publication: July 13, 2018
Imprint: Meltemi Language: Italian
Author: Arjun Appadurai
ISBN: 9788883538841
Publisher: Meltemi
Publication: July 13, 2018
Imprint: Meltemi
Language: Italian

Come mai il processo di globalizzazione non ha spalancato le porte a un mondo più giusto e pacifico, ma sembra piuttosto aver liberato forze oscure che in Iugoslavia, in Iraq, nelle repubbliche dell’Asia centrale, in India, in Ruanda hanno portato gli uomini a parossismi di violenza quasi inimmaginabili? Perché questa spirale invece di attenuarsi si è intensificata, fino alla catastrofe dell’11 settembre, e di lì alle guerre contro l’Afghanistan e l’Iraq? Superando gli evidenti limiti degli approcci realisti, che vedono nella violenza etnica, religiosa, nazionale null’altro che una maschera per conflitti di natura “materiale” ed economica, Arjun Appadurai individua l’estrema novità della violenza odierna nella sua specificità “culturale”. Attraverso una puntuale riflessione sul rapporto tra maggioranze e minoranze nei moderni stati nazionali, l’antropologo indiano ci mostra come la violenza “etnica” sia la conseguenza di un’incertezza identitaria dovuta alla condizione postmoderna, in cui le appartenenze sembrano molteplici e instabili, e l’esercizio della violenza fisica sul corpo dell’altro si configura quindi da un lato come un atto “scientifico” di verifica del diverso, e dall’altro come un’azione politica di necessario ripristino delle differenze. Nell’elaborare una teoria sistematica – peraltro densa di riferimenti a casi concreti – delle ragioni e delle forme della violenza nell’epoca attuale, Appadurai mescola teoria sociologica, antropologia, scienza politica, psicoanalisi e passione etnografica per l’“inessenziale”. E confrontandosi con la nuova tensione morale che punta a purificare il mondo dal Male passando fisicamente attraverso il corpo del nemico, arriva dunque alla conclusione che l’unico modo per fare i conti con la violenza di cui il mondo sembra oggi preda sia rifiutarne l’istanza essenzializzante e purificatrice, sia in quanto portatori di identità, sia in quanto studiosi dell’identità.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Come mai il processo di globalizzazione non ha spalancato le porte a un mondo più giusto e pacifico, ma sembra piuttosto aver liberato forze oscure che in Iugoslavia, in Iraq, nelle repubbliche dell’Asia centrale, in India, in Ruanda hanno portato gli uomini a parossismi di violenza quasi inimmaginabili? Perché questa spirale invece di attenuarsi si è intensificata, fino alla catastrofe dell’11 settembre, e di lì alle guerre contro l’Afghanistan e l’Iraq? Superando gli evidenti limiti degli approcci realisti, che vedono nella violenza etnica, religiosa, nazionale null’altro che una maschera per conflitti di natura “materiale” ed economica, Arjun Appadurai individua l’estrema novità della violenza odierna nella sua specificità “culturale”. Attraverso una puntuale riflessione sul rapporto tra maggioranze e minoranze nei moderni stati nazionali, l’antropologo indiano ci mostra come la violenza “etnica” sia la conseguenza di un’incertezza identitaria dovuta alla condizione postmoderna, in cui le appartenenze sembrano molteplici e instabili, e l’esercizio della violenza fisica sul corpo dell’altro si configura quindi da un lato come un atto “scientifico” di verifica del diverso, e dall’altro come un’azione politica di necessario ripristino delle differenze. Nell’elaborare una teoria sistematica – peraltro densa di riferimenti a casi concreti – delle ragioni e delle forme della violenza nell’epoca attuale, Appadurai mescola teoria sociologica, antropologia, scienza politica, psicoanalisi e passione etnografica per l’“inessenziale”. E confrontandosi con la nuova tensione morale che punta a purificare il mondo dal Male passando fisicamente attraverso il corpo del nemico, arriva dunque alla conclusione che l’unico modo per fare i conti con la violenza di cui il mondo sembra oggi preda sia rifiutarne l’istanza essenzializzante e purificatrice, sia in quanto portatori di identità, sia in quanto studiosi dell’identità.

More books from Meltemi

Cover of the book Ontologia dell’accidente by Arjun  Appadurai
Cover of the book Lavoro alla spina, welfare à la carte by Arjun  Appadurai
Cover of the book Perché viviamo? by Arjun  Appadurai
Cover of the book La bellezza e la bestia by Arjun  Appadurai
Cover of the book Fuori dal tunnel by Arjun  Appadurai
Cover of the book Gli abusi della memoria by Arjun  Appadurai
Cover of the book Disabitare by Arjun  Appadurai
Cover of the book Donne, emancipazione e marginalità by Arjun  Appadurai
Cover of the book Sovranità o barbarie by Arjun  Appadurai
Cover of the book L’epidemia dell’immaginario by Arjun  Appadurai
Cover of the book Vite precarie by Arjun  Appadurai
Cover of the book Islam africani by Arjun  Appadurai
Cover of the book Italia sotto inchiesta by Arjun  Appadurai
Cover of the book Fuoco pallido by Arjun  Appadurai
Cover of the book Le origini dell'hitlerismo by Arjun  Appadurai
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy