Author: | Maite | ISBN: | 1230003093627 |
Publisher: | Maite | Publication: | February 20, 2019 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Maite |
ISBN: | 1230003093627 |
Publisher: | Maite |
Publication: | February 20, 2019 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Abbassai le tapparelle e mi rilassai sul sofà. Delle dita mi toccarono avide la spalla e io ebbi un piccolo fremito involontario. Sospirai e girai la testa dall’altra parte, offrendo ignara la nuca a quella carezza. Una mano mi spostò la spallina della canotta e si fece strada fino alla base del collo. Le dita si fecero più intrepide e scesero piano, sfiorando la seta e la mia pelle. Poi si insinuarono sotto al tessuto. Aprii gli occhi ma era buio pesto. Cercai di allungare una mano per accendere la luce della lampada ma le stesse dita che mi avevano sfiorato me lo impedirono. Scesero più sotto, superando il monte di Venere. Corsero ancora e scostarono le mutandine. Giocarono con i pochi peli non rasati. Emisi un sospiro e con un filo di voce pronunciai il nome di Luca. Aspettai una sua risposta ma lui rimase in silenzio. Istintivamente sollevai il bacino, lui mi tolse gli slip scorrendo lungo le cosce. Risalendo, mi accarezzò l’interno con una mano. Il suo membro rigido e caldo era appoggiato al mio fianco, mentre mi succhia un seno. La sua mano esplorò la mia intimità. “Luca”, ripetei, staccandomi definitivamente da Morfeo. Allungai una mano e afferrai il suo fallo. A tentoni trovai la sua bocca e la baciai. Mi girai un po verso di lui sollevando una gamba. Subito sentii le sue dita penetrare nella fessura umida. Mi contrassi e gemetti mentre facevo scorrere la mano sul membro eretto. Lui mi afferrò il polso come per fermarmi. Non avvertii più nulla per alcuni secondi. Con il respiro affannoso invocai nuovamente il suo nome ma lui non rispose, era come sparito nel nulla. Tutto ad un tratto mi sentii girare con forza e mi ritrovai prona. Un dito avanzò lungo le mie natiche. Contorcendomi gemetti.
Luca non aveva mai fatto una cosa del genere, ero meravigliata e piuttosto eccitata da questo suo gesto inaspettato. Bloccata da lui non potevo ne volevo andarmene. Mi sentivo una sua proprietà e poteva fare di me ciò che voleva. Puntai un ginocchio e tentai di sollevarmi un pochino. Le sue mani, stranamente più gonfie, mi possedettero. Quando mi sentii stringere il clito alla base, scalciai e gridai.
Lui mi trattenne.
Ancora, ancora! implorai, mentre le sue dita affondavano nella fessura. Gli umori colavano abbondanti dentro e fuori di me.
Tutto quello che vuoi, Linda.
Abbassai le tapparelle e mi rilassai sul sofà. Delle dita mi toccarono avide la spalla e io ebbi un piccolo fremito involontario. Sospirai e girai la testa dall’altra parte, offrendo ignara la nuca a quella carezza. Una mano mi spostò la spallina della canotta e si fece strada fino alla base del collo. Le dita si fecero più intrepide e scesero piano, sfiorando la seta e la mia pelle. Poi si insinuarono sotto al tessuto. Aprii gli occhi ma era buio pesto. Cercai di allungare una mano per accendere la luce della lampada ma le stesse dita che mi avevano sfiorato me lo impedirono. Scesero più sotto, superando il monte di Venere. Corsero ancora e scostarono le mutandine. Giocarono con i pochi peli non rasati. Emisi un sospiro e con un filo di voce pronunciai il nome di Luca. Aspettai una sua risposta ma lui rimase in silenzio. Istintivamente sollevai il bacino, lui mi tolse gli slip scorrendo lungo le cosce. Risalendo, mi accarezzò l’interno con una mano. Il suo membro rigido e caldo era appoggiato al mio fianco, mentre mi succhia un seno. La sua mano esplorò la mia intimità. “Luca”, ripetei, staccandomi definitivamente da Morfeo. Allungai una mano e afferrai il suo fallo. A tentoni trovai la sua bocca e la baciai. Mi girai un po verso di lui sollevando una gamba. Subito sentii le sue dita penetrare nella fessura umida. Mi contrassi e gemetti mentre facevo scorrere la mano sul membro eretto. Lui mi afferrò il polso come per fermarmi. Non avvertii più nulla per alcuni secondi. Con il respiro affannoso invocai nuovamente il suo nome ma lui non rispose, era come sparito nel nulla. Tutto ad un tratto mi sentii girare con forza e mi ritrovai prona. Un dito avanzò lungo le mie natiche. Contorcendomi gemetti.
Luca non aveva mai fatto una cosa del genere, ero meravigliata e piuttosto eccitata da questo suo gesto inaspettato. Bloccata da lui non potevo ne volevo andarmene. Mi sentivo una sua proprietà e poteva fare di me ciò che voleva. Puntai un ginocchio e tentai di sollevarmi un pochino. Le sue mani, stranamente più gonfie, mi possedettero. Quando mi sentii stringere il clito alla base, scalciai e gridai.
Lui mi trattenne.
Ancora, ancora! implorai, mentre le sue dita affondavano nella fessura. Gli umori colavano abbondanti dentro e fuori di me.
Tutto quello che vuoi, Linda.