Author: | Oreste Compagnone | ISBN: | 9788859116332 |
Publisher: | Aletti Editore | Publication: | February 12, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Oreste Compagnone |
ISBN: | 9788859116332 |
Publisher: | Aletti Editore |
Publication: | February 12, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Seduto, ascolto... è un continuo cercarsi. È un inseguirsi. È la storia di un uomo che si scopre bambino nel riflesso di una pozzanghera, o di uno specchio. È la storia di un uomo che riscopre, in sé, “il fanciullino” di pascoliana memoria, gli parla, lo ascolta, si ascolta. È la storia di un uomo che insegue, ed ascolta, sogni, sguardi, foglie, tramonti, venti, corpi. Ascolta, si ascolta, e si riscopre ancora capace di lasciare questa sua voce posarsi sulle cose con la delicatezza del latte e dell’infanzia. È un gioco. È un equilibrio. È un ritornello. È una capriola. È la storia di un uomo che si estranea dal mondo adulto per risentirsi bambino, per “rannicchiarsi dietro gli occhi” - per dirla con García Lorca - e lasciare che la poesia, che nel bambino vive, si traduca in immagini e suoni. E la sua voce resta ancora bianca. Anche quando si inspessisce e diventa adulta, e critica. È un bambino nella sua campagna. È un bambino che scherza ed ama. È un bambino che ride e sfotte. È una risata amara. È una lingua antica come la terra del sud. È un déjà vu. È un ritorno. È un’alba classica. È una sabbia eterna. Ascolta, e traduce tutto quello che ascolta in colori e musicalità. Ecco l’urgenza della rima. La rima è la forza di una filastrocca, di un’ode, di un poema. È la voce di un uomo e di un bambino che si tengono per mano, si guardano intorno e descrivono le emozioni. È un volo. È l’ombra calma e protettiva di una quercia sotto cui sedersi. E ascoltare.
Oreste Compagnone è nato a Teano (Caserta) nel 1948, in una numerosa famiglia di tradizione contadina. Scrive la sua prima poesia verso i quattordici anni. Nel 1976 - dopo numerose e varie esperienze lavorative - si arruola nel Corpo degli Agenti di Custodia, nel quale presta servizio fino all'anno 2008. Da questo momento si dedica alla poesia quasi totalmente.
Seduto, ascolto... è un continuo cercarsi. È un inseguirsi. È la storia di un uomo che si scopre bambino nel riflesso di una pozzanghera, o di uno specchio. È la storia di un uomo che riscopre, in sé, “il fanciullino” di pascoliana memoria, gli parla, lo ascolta, si ascolta. È la storia di un uomo che insegue, ed ascolta, sogni, sguardi, foglie, tramonti, venti, corpi. Ascolta, si ascolta, e si riscopre ancora capace di lasciare questa sua voce posarsi sulle cose con la delicatezza del latte e dell’infanzia. È un gioco. È un equilibrio. È un ritornello. È una capriola. È la storia di un uomo che si estranea dal mondo adulto per risentirsi bambino, per “rannicchiarsi dietro gli occhi” - per dirla con García Lorca - e lasciare che la poesia, che nel bambino vive, si traduca in immagini e suoni. E la sua voce resta ancora bianca. Anche quando si inspessisce e diventa adulta, e critica. È un bambino nella sua campagna. È un bambino che scherza ed ama. È un bambino che ride e sfotte. È una risata amara. È una lingua antica come la terra del sud. È un déjà vu. È un ritorno. È un’alba classica. È una sabbia eterna. Ascolta, e traduce tutto quello che ascolta in colori e musicalità. Ecco l’urgenza della rima. La rima è la forza di una filastrocca, di un’ode, di un poema. È la voce di un uomo e di un bambino che si tengono per mano, si guardano intorno e descrivono le emozioni. È un volo. È l’ombra calma e protettiva di una quercia sotto cui sedersi. E ascoltare.
Oreste Compagnone è nato a Teano (Caserta) nel 1948, in una numerosa famiglia di tradizione contadina. Scrive la sua prima poesia verso i quattordici anni. Nel 1976 - dopo numerose e varie esperienze lavorative - si arruola nel Corpo degli Agenti di Custodia, nel quale presta servizio fino all'anno 2008. Da questo momento si dedica alla poesia quasi totalmente.