"La vicenda, autobiografica, si svolge in un’estate al confine tra l’infanzia e la pubertà, ed è un innamoramento al tempo delle mele. L’oggetto degli entusiasmi dell’adolescente Turgenev (nel romanzo, Vladimir Petrovič) è Zinaida Aleksandrovna Zasekina: un’atroce civetta, che ama farsi centro di un gruppo di corteggiatori, li tormenta e, occasionalmente, li sfrutta. Vladimir sembra godere di un favore particolare. Ma anche lui, come successe per davvero a Turgenev, dovrà alla fine rendersi conto di avere un competitore più fortunato nel suo stesso padre. L’oscura consapevolezza che il rivale è in qualche modo tabù, sottratto a qualunque possibile vendetta, percorre buona parte della vicenda: ma si tratta appunto di una consapevolezza inconscia. Nella quale, diciamolo, lo scrittore occidentalista ma pur sempre russo Turgenev scava come meglio non saprebbe fare un Dostoevskij." (dalla prefazione di Paolo Brera)
"La vicenda, autobiografica, si svolge in un’estate al confine tra l’infanzia e la pubertà, ed è un innamoramento al tempo delle mele. L’oggetto degli entusiasmi dell’adolescente Turgenev (nel romanzo, Vladimir Petrovič) è Zinaida Aleksandrovna Zasekina: un’atroce civetta, che ama farsi centro di un gruppo di corteggiatori, li tormenta e, occasionalmente, li sfrutta. Vladimir sembra godere di un favore particolare. Ma anche lui, come successe per davvero a Turgenev, dovrà alla fine rendersi conto di avere un competitore più fortunato nel suo stesso padre. L’oscura consapevolezza che il rivale è in qualche modo tabù, sottratto a qualunque possibile vendetta, percorre buona parte della vicenda: ma si tratta appunto di una consapevolezza inconscia. Nella quale, diciamolo, lo scrittore occidentalista ma pur sempre russo Turgenev scava come meglio non saprebbe fare un Dostoevskij." (dalla prefazione di Paolo Brera)