Author: | Renzo Samaritani | ISBN: | 9786051766652 |
Publisher: | Renzo Samaritani | Publication: | July 3, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Renzo Samaritani |
ISBN: | 9786051766652 |
Publisher: | Renzo Samaritani |
Publication: | July 3, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Scritto con Patrizia Vaier.
Renzo Samaritani intervista Patrizia Vaier, con domande raccolte in rete, che risponde su temi a lei cari quali la Spiritualità, il Pensiero Positivo, il Vegetarianesimo.
Biografia:
Da sempre interessata e affascinata dalle religioni e dalle scuole di pensiero che muovono le masse, ha studiato i testi sacri più importanti soffermandosi a lungo con ricerche meticolose sull'antropologia delle religioni, con un'attenzione particolare alle filosofie orientali di pace ed ai sincretismi del post 900. Ha dedicato molti anni allo studio del pensiero positivo e al fianco di grandi maestri zen, seguendo tradizioni millenarie di antichi popoli vicini e lontani, ha messo a punto una metodologia che porta ogni individuo a raggiungere il proprio benessere fisico e psicologico con un atteggiamento positivo e con una pratica costante atta a rimuovere i limiti che impediscono il progredire nei vari campi e nelle molteplici fasi della vita umana intesa come transito terreno.
Era l'agosto del 1988, un pomeriggio caldissimo, ero a casa in un riposo irreale, con la percezione che stava per accadere qualcosa che avrebbe cambiato il corso della mia vita. Il suono del campanello mi riportò alla realtà e con stanchezza mi alzai per andare ad aprire la porta, quasi dispiaciuta di aver interrotto i miei pensieri. Mi ritrovai difronte un ragazzo con una tunica bianca, il capo rasato e con un codino che mi fece sorridere, il caldo rallentava i suoi movimenti, era carico di libri e mi chiese di vederne insieme qualcuno, lo feci entrare e gli offrii dell'acqua fresca.
Solo dopo imparai che si trattava di un Brahmacari, uno studente casto ed il suo codino era una sikha e sempre dopo molto tempo capii che proprio lui, il suo incontro, avrebbe cambiato il mio viaggio. Il suo nome oggi è Shuba Krshna. Mi lasciò dei libri e mi disse di leggerli, al momento dei saluti non pensavo che lo avrei mai più rivisto, non sapevo il suo nome, non sapevo dove viveva, sapevo solo che la sua serenità e la pace che le sue parole e il suo atteggiamento mi avevano trasmesso erano abbastanza da cercare di capire...
Lessi i libri, quelle righe che scorrevano davanti ai miei occhi rapivano il mio interesse e sentivo una voglia di conoscenza di quel mondo che sembrava lontanissimo. Quelle pagine poi emanavano un profumo che mi donava pace. Dopo un anno esatto il bramachari tornò a trovarmi, mi portò degli omaggi dall'India, delle tele dipinte a mano e dei biscotti buonissimi, mi spiegò che li aveva fatti lui e non contenevano niente che avesse fatto soffrire un essere vivente. Mi lasciò degli altri libri e ripartì. Ricevetti la sua visita, una all'anno, per molti anni ancora e tutte le volte restavano in sospeso molti argomenti. La mia sete di sapere era tanta. (...)
Scritto con Patrizia Vaier.
Renzo Samaritani intervista Patrizia Vaier, con domande raccolte in rete, che risponde su temi a lei cari quali la Spiritualità, il Pensiero Positivo, il Vegetarianesimo.
Biografia:
Da sempre interessata e affascinata dalle religioni e dalle scuole di pensiero che muovono le masse, ha studiato i testi sacri più importanti soffermandosi a lungo con ricerche meticolose sull'antropologia delle religioni, con un'attenzione particolare alle filosofie orientali di pace ed ai sincretismi del post 900. Ha dedicato molti anni allo studio del pensiero positivo e al fianco di grandi maestri zen, seguendo tradizioni millenarie di antichi popoli vicini e lontani, ha messo a punto una metodologia che porta ogni individuo a raggiungere il proprio benessere fisico e psicologico con un atteggiamento positivo e con una pratica costante atta a rimuovere i limiti che impediscono il progredire nei vari campi e nelle molteplici fasi della vita umana intesa come transito terreno.
Era l'agosto del 1988, un pomeriggio caldissimo, ero a casa in un riposo irreale, con la percezione che stava per accadere qualcosa che avrebbe cambiato il corso della mia vita. Il suono del campanello mi riportò alla realtà e con stanchezza mi alzai per andare ad aprire la porta, quasi dispiaciuta di aver interrotto i miei pensieri. Mi ritrovai difronte un ragazzo con una tunica bianca, il capo rasato e con un codino che mi fece sorridere, il caldo rallentava i suoi movimenti, era carico di libri e mi chiese di vederne insieme qualcuno, lo feci entrare e gli offrii dell'acqua fresca.
Solo dopo imparai che si trattava di un Brahmacari, uno studente casto ed il suo codino era una sikha e sempre dopo molto tempo capii che proprio lui, il suo incontro, avrebbe cambiato il mio viaggio. Il suo nome oggi è Shuba Krshna. Mi lasciò dei libri e mi disse di leggerli, al momento dei saluti non pensavo che lo avrei mai più rivisto, non sapevo il suo nome, non sapevo dove viveva, sapevo solo che la sua serenità e la pace che le sue parole e il suo atteggiamento mi avevano trasmesso erano abbastanza da cercare di capire...
Lessi i libri, quelle righe che scorrevano davanti ai miei occhi rapivano il mio interesse e sentivo una voglia di conoscenza di quel mondo che sembrava lontanissimo. Quelle pagine poi emanavano un profumo che mi donava pace. Dopo un anno esatto il bramachari tornò a trovarmi, mi portò degli omaggi dall'India, delle tele dipinte a mano e dei biscotti buonissimi, mi spiegò che li aveva fatti lui e non contenevano niente che avesse fatto soffrire un essere vivente. Mi lasciò degli altri libri e ripartì. Ricevetti la sua visita, una all'anno, per molti anni ancora e tutte le volte restavano in sospeso molti argomenti. La mia sete di sapere era tanta. (...)