Matteo Maria Boiardo, che noi ricordiamo soprattutto come lirico d’amore e narratore cavalleresco, ha esordito nei primi anni Sessanta del ’400 con dieci egloghe latine che intrecciano amori pastorali ed encomi cortigiani. Questo libro mostra quanto quelle poesie che sembrano puri esercizi letterari siano intrise di vita, come dietro le maschere pastorali prema l’urgenza dei temi politici e quali rischi si sia assunto il giovane feudatario Boiardo schierando i suoi pastori nella lotta per la Signoria del Ducato ferrarese.
Matteo Maria Boiardo, che noi ricordiamo soprattutto come lirico d’amore e narratore cavalleresco, ha esordito nei primi anni Sessanta del ’400 con dieci egloghe latine che intrecciano amori pastorali ed encomi cortigiani. Questo libro mostra quanto quelle poesie che sembrano puri esercizi letterari siano intrise di vita, come dietro le maschere pastorali prema l’urgenza dei temi politici e quali rischi si sia assunto il giovane feudatario Boiardo schierando i suoi pastori nella lotta per la Signoria del Ducato ferrarese.