Author: | Larry Sloman | ISBN: | 9788875215583 |
Publisher: | minimum fax | Publication: | November 13, 2013 |
Imprint: | minimum fax | Language: | Italian |
Author: | Larry Sloman |
ISBN: | 9788875215583 |
Publisher: | minimum fax |
Publication: | November 13, 2013 |
Imprint: | minimum fax |
Language: | Italian |
Nel 1975 Bob Dylan, nel pieno del fermento creativo di Blood on the Tracks e Desire, tornò a calcare le scene allestendo una spettacolare tournée che coinvolse artisti come Joan Baez, Joni Mitchell, Arlo Guthrie,Ramblin’ Jack Elliott, Allen Ginsberg, e che toccò ogni angolo del Nordest americano. Larry «Ratso» Sloman, allora giovane inviato di Rolling Stone, seguì e documentò ogni tappa di quella che si chiamò Rolling Thunder Revue e che sarebbe diventata il più celebre tour di tutta la storia del rock. Tra descrizioni dei concerti e interviste ai musicisti, chiacchierate con i fan e litigi con il management iperprotettivo e paranoico di Dylan, scene commoventi come una visita alla tomba di Kerouac o bizzarre come un saluto al sole in compagnia di un sedicente capo indiano, Sloman racconta da testimone e protagonista un momento epocale dell’autunno del rock, in cui per un attimo sembrò che intorno a Dylan potesse rinascere il sogno psichedelico e collettivo degli anni Sessanta. Un reportage insieme intelligente e divertentissimo, esplosivo come il miglior Lester Bangs e lucido come un saggio di Truman Capote.
Nel 1975 Bob Dylan, nel pieno del fermento creativo di Blood on the Tracks e Desire, tornò a calcare le scene allestendo una spettacolare tournée che coinvolse artisti come Joan Baez, Joni Mitchell, Arlo Guthrie,Ramblin’ Jack Elliott, Allen Ginsberg, e che toccò ogni angolo del Nordest americano. Larry «Ratso» Sloman, allora giovane inviato di Rolling Stone, seguì e documentò ogni tappa di quella che si chiamò Rolling Thunder Revue e che sarebbe diventata il più celebre tour di tutta la storia del rock. Tra descrizioni dei concerti e interviste ai musicisti, chiacchierate con i fan e litigi con il management iperprotettivo e paranoico di Dylan, scene commoventi come una visita alla tomba di Kerouac o bizzarre come un saluto al sole in compagnia di un sedicente capo indiano, Sloman racconta da testimone e protagonista un momento epocale dell’autunno del rock, in cui per un attimo sembrò che intorno a Dylan potesse rinascere il sogno psichedelico e collettivo degli anni Sessanta. Un reportage insieme intelligente e divertentissimo, esplosivo come il miglior Lester Bangs e lucido come un saggio di Truman Capote.