Non siamo materia che rimane, ma strutture (patterns) che si perpetuano

Nonfiction, Science & Nature, Science, Physics, Nuclear Physics
Cover of the book Non siamo materia che rimane, ma strutture (patterns) che si perpetuano by Marcello Colozzo, Passerino
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Author: Marcello Colozzo ISBN: 9788893459655
Publisher: Passerino Publication: December 5, 2018
Imprint: Language: Italian
Author: Marcello Colozzo
ISBN: 9788893459655
Publisher: Passerino
Publication: December 5, 2018
Imprint:
Language: Italian

Il titolo è un aforisma del fisico Norbert Wiener. Per “strutture”, Wiener probabilmente si riferiva all’"organizzazione interna" che caratterizza la materia vivente nel paradigma dell’autopoiesi di Maturana e Varela.
In quasi contrapposizione al predetto aforisma abbiamo utilizzato come immagine di copertina una foto che ritrae il fisico danese Niels Bohr, uno dei padri della Meccanica quantistica che come è noto, è quella parte della fisica che studia il comportamento della materia a scala sub-microscopica. L’immagine contiene un aforisma di Bohr secondo cui i cosiddetti oggetti reali sono composti da enti
intrinsicamente non reali. È chiaro che una tale asserzione contiene una evidente contraddizione. È come dire: la sedia dove sto seduto ora (che è un oggetto reale) è composta da oggetti inesistenti. Nel tentativo di fornire una risoluzione di tale paradosso, dobbiamo andare indietro nel tempo. Precisamente nel 1920 (e anni seguenti). Rammentiamo che in quel periodo storico ci fu già una rivoluzione nel campo della fisica, grazie alla formulazione della Relatività Ristretta (1905) e della Relatività Generale (1916) da parte di A. Einstein. Infatti, tali teorie "sconvolsero" la concezione di spazio e tempo insita nella meccanica newtoniana. Inoltre, nella prima decade del 900 la tecnologia permise di estendere l’attività sperimentale alla dimensione sub-microscopica. In parole povere: mentre prima la fisica si occupava esclusivamente di sistemi dinamici macroscopici, aveva adesso la possibilità di esplorare l’infinitamente piccolo, ovvero l’atomo e i suoi costituenti Per inciso, in quel periodo non si conosceva per niente la struttura atomica, figuriamoci se era possibile avere un’idea sulle particelle componenti l’atomo medesimo.

Marcello Colozzo, laureato in Fisica si occupa sin dal 2008 di didattica online di Matematica e Fisica attraverso il sito web Extra Byte dove vengono eseguite "simulazioni" nell'ambiente di calcolo Mathematica.
Negli ultimi anni ha pubblicato vari articoli di fisica matematica e collabora con la rivista Elettronica Open Source. 
Appassionato lettore di narrativa cyberpunk, ha provato ad eseguire una transizione verso lo stato di "scrittore cyber", pubblicando varie antologie di racconti.

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Il titolo è un aforisma del fisico Norbert Wiener. Per “strutture”, Wiener probabilmente si riferiva all’"organizzazione interna" che caratterizza la materia vivente nel paradigma dell’autopoiesi di Maturana e Varela.
In quasi contrapposizione al predetto aforisma abbiamo utilizzato come immagine di copertina una foto che ritrae il fisico danese Niels Bohr, uno dei padri della Meccanica quantistica che come è noto, è quella parte della fisica che studia il comportamento della materia a scala sub-microscopica. L’immagine contiene un aforisma di Bohr secondo cui i cosiddetti oggetti reali sono composti da enti
intrinsicamente non reali. È chiaro che una tale asserzione contiene una evidente contraddizione. È come dire: la sedia dove sto seduto ora (che è un oggetto reale) è composta da oggetti inesistenti. Nel tentativo di fornire una risoluzione di tale paradosso, dobbiamo andare indietro nel tempo. Precisamente nel 1920 (e anni seguenti). Rammentiamo che in quel periodo storico ci fu già una rivoluzione nel campo della fisica, grazie alla formulazione della Relatività Ristretta (1905) e della Relatività Generale (1916) da parte di A. Einstein. Infatti, tali teorie "sconvolsero" la concezione di spazio e tempo insita nella meccanica newtoniana. Inoltre, nella prima decade del 900 la tecnologia permise di estendere l’attività sperimentale alla dimensione sub-microscopica. In parole povere: mentre prima la fisica si occupava esclusivamente di sistemi dinamici macroscopici, aveva adesso la possibilità di esplorare l’infinitamente piccolo, ovvero l’atomo e i suoi costituenti Per inciso, in quel periodo non si conosceva per niente la struttura atomica, figuriamoci se era possibile avere un’idea sulle particelle componenti l’atomo medesimo.

Marcello Colozzo, laureato in Fisica si occupa sin dal 2008 di didattica online di Matematica e Fisica attraverso il sito web Extra Byte dove vengono eseguite "simulazioni" nell'ambiente di calcolo Mathematica.
Negli ultimi anni ha pubblicato vari articoli di fisica matematica e collabora con la rivista Elettronica Open Source. 
Appassionato lettore di narrativa cyberpunk, ha provato ad eseguire una transizione verso lo stato di "scrittore cyber", pubblicando varie antologie di racconti.

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