Author: | Andrew Roberts | ISBN: | 9788851133177 |
Publisher: | UTET | Publication: | December 11, 2015 |
Imprint: | UTET | Language: | Italian |
Author: | Andrew Roberts |
ISBN: | 9788851133177 |
Publisher: | UTET |
Publication: | December 11, 2015 |
Imprint: | UTET |
Language: | Italian |
*** Vincitore del Prix du Jury des Grands Prix de la Fondation Napoléon 2014*** Nel marzo 1807, lontano dalla Francia, Napoleone Bonaparte scriveva alla moglie Giuseppina: «So fare altre cose oltre a condurre guerre, ma il dovere viene per primo». E nell’arco di vent’anni appena, dall’ottobre 1795, in cui era un giovane capitano di artiglieria mandato a sedare tumulti a Parigi, fino al giugno 1815 e alla sconfitta finale di Waterloo, Napoleone ebbe modo di mostrare in quante forme questo senso del dovere poteva manifestarsi: conquistato il potere con un colpo di stato, pose fine alla corruzione e all’incompetenza in cui si era arenata la Rivoluzione, e se da una parte reinventò l’arte della guerra in una serie di battaglie folgoranti, dall’altra ricreò dalle fondamenta l’apparato legislativo e amministrativo, modernizzò i sistemi di istruzione e promosse la fioritura dello “stile impero” nelle arti. Poi l’impossibilità di sconfiggere il suo nemico più ostinato, la Gran Bretagna, lo spinse verso campagne estenuanti e alla fine fatali in Spagna e Russia. L’epilogo in sordina della sua vita avventurosa, in esilio a Sant’Elena, per ironia della sorte e della Storia si salda con i suoi esordi, con quel quaderno di geografia dove da ragazzo annotava, a margine di un lungo elenco di possedimenti imperiali britannici: «Sainte-Hélène: petite île». Andrew Roberts ha attinto al corpus completo delle 33 000 lettere napoleoniche, tuttora in corso di pubblicazione, e ha visitato quasi tutti i campi di battaglia e i luoghi della sua vita, mostrandoci per la prima volta “l’imperatore dei francesi” così com’era davvero: incredibilmente versatile, ironico, ambizioso, ferocemente determinato ma anche disposto al perdono, ossessionato dalla discendenza e scostante in amore. Perché Napoleone il Grande non fu una sorta di antieroe destinato alla nemesi, un moderno personaggio da tragedia greca o un’altra delle immagini che gli hanno ritagliato addosso dozzine di ricostruzioni storiche. Come scrisse nelle sue memorie George Home, guardiamarina a bordo della nave inglese che lo prese in consegna, sconfitto e prigioniero, dopo Waterloo, Napoleone «ci ha mostrato che cosa può fare una semplice creatura umana, come noi, in un arco di tempo così breve». «Molto divertente e provocatorio.» — Antony Beevοr, autore di Stalingrado «Dinamite pura.» — Bernard cornwell, autore di Waterloo «Andrew Roberts, infaticabile nel rintracciare documenti, nel perlustrare i campi di battaglia, i palazzi e i luoghi d’esilio di Napoleone, fa confluire il tutto in un grande affresco che traccia con l’aplomb del consumato narratore e storico. Un libro che ricorda alle nuove generazioni perché Napoleone è stato così importante, e perché continuerà a esserlo.» — Mark Mazower, THE GUARDIAN «Una biografia corposa, ricca, profonda, ironica, umana. Trasuda ammirazione senza essere apologetica. Ma non è soltanto una brillante biografia di Napoleone. È anche un saggio sull’arte di governare e una meditazione sulla Storia.» — Dan Jones, THE DAILY TELEGRAPH «Un libro degno di un trionfo napoleonico: scritto con eleganza, epico nel respiro, romanzesco nella cura dei dettagli, restituisce l’irresistibile slancio galoppante di una carica di cavalleria, pur essendo a suo agio nel raccontare il campo di battaglia quanto la camera da letto. Eccola qua, la biografia definitiva.» — Simon Sebag Montefiore, EVENING STANDARD
*** Vincitore del Prix du Jury des Grands Prix de la Fondation Napoléon 2014*** Nel marzo 1807, lontano dalla Francia, Napoleone Bonaparte scriveva alla moglie Giuseppina: «So fare altre cose oltre a condurre guerre, ma il dovere viene per primo». E nell’arco di vent’anni appena, dall’ottobre 1795, in cui era un giovane capitano di artiglieria mandato a sedare tumulti a Parigi, fino al giugno 1815 e alla sconfitta finale di Waterloo, Napoleone ebbe modo di mostrare in quante forme questo senso del dovere poteva manifestarsi: conquistato il potere con un colpo di stato, pose fine alla corruzione e all’incompetenza in cui si era arenata la Rivoluzione, e se da una parte reinventò l’arte della guerra in una serie di battaglie folgoranti, dall’altra ricreò dalle fondamenta l’apparato legislativo e amministrativo, modernizzò i sistemi di istruzione e promosse la fioritura dello “stile impero” nelle arti. Poi l’impossibilità di sconfiggere il suo nemico più ostinato, la Gran Bretagna, lo spinse verso campagne estenuanti e alla fine fatali in Spagna e Russia. L’epilogo in sordina della sua vita avventurosa, in esilio a Sant’Elena, per ironia della sorte e della Storia si salda con i suoi esordi, con quel quaderno di geografia dove da ragazzo annotava, a margine di un lungo elenco di possedimenti imperiali britannici: «Sainte-Hélène: petite île». Andrew Roberts ha attinto al corpus completo delle 33 000 lettere napoleoniche, tuttora in corso di pubblicazione, e ha visitato quasi tutti i campi di battaglia e i luoghi della sua vita, mostrandoci per la prima volta “l’imperatore dei francesi” così com’era davvero: incredibilmente versatile, ironico, ambizioso, ferocemente determinato ma anche disposto al perdono, ossessionato dalla discendenza e scostante in amore. Perché Napoleone il Grande non fu una sorta di antieroe destinato alla nemesi, un moderno personaggio da tragedia greca o un’altra delle immagini che gli hanno ritagliato addosso dozzine di ricostruzioni storiche. Come scrisse nelle sue memorie George Home, guardiamarina a bordo della nave inglese che lo prese in consegna, sconfitto e prigioniero, dopo Waterloo, Napoleone «ci ha mostrato che cosa può fare una semplice creatura umana, come noi, in un arco di tempo così breve». «Molto divertente e provocatorio.» — Antony Beevοr, autore di Stalingrado «Dinamite pura.» — Bernard cornwell, autore di Waterloo «Andrew Roberts, infaticabile nel rintracciare documenti, nel perlustrare i campi di battaglia, i palazzi e i luoghi d’esilio di Napoleone, fa confluire il tutto in un grande affresco che traccia con l’aplomb del consumato narratore e storico. Un libro che ricorda alle nuove generazioni perché Napoleone è stato così importante, e perché continuerà a esserlo.» — Mark Mazower, THE GUARDIAN «Una biografia corposa, ricca, profonda, ironica, umana. Trasuda ammirazione senza essere apologetica. Ma non è soltanto una brillante biografia di Napoleone. È anche un saggio sull’arte di governare e una meditazione sulla Storia.» — Dan Jones, THE DAILY TELEGRAPH «Un libro degno di un trionfo napoleonico: scritto con eleganza, epico nel respiro, romanzesco nella cura dei dettagli, restituisce l’irresistibile slancio galoppante di una carica di cavalleria, pur essendo a suo agio nel raccontare il campo di battaglia quanto la camera da letto. Eccola qua, la biografia definitiva.» — Simon Sebag Montefiore, EVENING STANDARD