Lotta contro il tempo

Fiction & Literature, Short Stories, Science Fiction & Fantasy, Science Fiction
Cover of the book Lotta contro il tempo by Marco Alfaroli, Marco Alfaroli
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Author: Marco Alfaroli ISBN: 9786050406665
Publisher: Marco Alfaroli Publication: August 19, 2015
Imprint: Language: Italian
Author: Marco Alfaroli
ISBN: 9786050406665
Publisher: Marco Alfaroli
Publication: August 19, 2015
Imprint:
Language: Italian

Riuscire a sconfiggere il Tempo, conquistando la vita eterna anche solo attraverso la propria discendenza, è il sogno di ogni uomo.
E se proprio la vita eterna non si può viverla per intero, non è poi tanto male poterla gustare a balzi, dormendo un sonno criogenico in attesa di un futuro migliore. Forse può sembrare un sotterfugio per combattere quel subdolo nemico che è il Tempo, ma non per Leonardo Cavon.
Nel 2068, lui sa di essere destinato a quella vita eterna a balzi e alla gloria, perché è l'inventore della prima capsula per l'ibernazione umana.
Non gli importa che quell'invenzione gli sia costata il matrimonio e la possibilità di avere figli, perché la commercializzazione del sonno criogenico gli ha già dato la ricchezza e a breve gli permetterà di sostituire quelle perdite, facendolo risvegliare migliaia di anni nel futuro, così da assaporare i frutti del suo lavoro e la gioia di aver battuto il Tempo.
Sono proprio questi i primi pensieri coscienti di Cavon al suo risveglio nella capsula conservata nel bunker fatto costruire sotto la sua abitazione. Non c'è stato alcun problema nel corso della stasi criogenica e, anzi, la macchina da lui inventata ha funzionato oltre ogni aspettativa, portandolo fino all'anno 7945.
Appena riemerso in superficie, l'eccitazione iniziale per la possibilità di incontrare gli uomini di quel tempo viene sostituita dall'angoscia.
Cosa diavolo è quel soffitto metallico, sorretto da colonne ciclopiche, che non permette di vedere il cielo? E le pareti lontane altrettanto gigantesche che racchiudono la città in cui viveva, ormai ridotta in rovine?
E, soprattutto, dov'è finita l'Umanità?
Per scoprirlo, a Cavon non resta che salire verso l'alto in quella struttura per Titani, utilizzando lo strano ascensore in cui si è imbattuto. Certo, non lo tranquillizza il fatto che sono più di 4000 anni che nessuno se ne serve...

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Riuscire a sconfiggere il Tempo, conquistando la vita eterna anche solo attraverso la propria discendenza, è il sogno di ogni uomo.
E se proprio la vita eterna non si può viverla per intero, non è poi tanto male poterla gustare a balzi, dormendo un sonno criogenico in attesa di un futuro migliore. Forse può sembrare un sotterfugio per combattere quel subdolo nemico che è il Tempo, ma non per Leonardo Cavon.
Nel 2068, lui sa di essere destinato a quella vita eterna a balzi e alla gloria, perché è l'inventore della prima capsula per l'ibernazione umana.
Non gli importa che quell'invenzione gli sia costata il matrimonio e la possibilità di avere figli, perché la commercializzazione del sonno criogenico gli ha già dato la ricchezza e a breve gli permetterà di sostituire quelle perdite, facendolo risvegliare migliaia di anni nel futuro, così da assaporare i frutti del suo lavoro e la gioia di aver battuto il Tempo.
Sono proprio questi i primi pensieri coscienti di Cavon al suo risveglio nella capsula conservata nel bunker fatto costruire sotto la sua abitazione. Non c'è stato alcun problema nel corso della stasi criogenica e, anzi, la macchina da lui inventata ha funzionato oltre ogni aspettativa, portandolo fino all'anno 7945.
Appena riemerso in superficie, l'eccitazione iniziale per la possibilità di incontrare gli uomini di quel tempo viene sostituita dall'angoscia.
Cosa diavolo è quel soffitto metallico, sorretto da colonne ciclopiche, che non permette di vedere il cielo? E le pareti lontane altrettanto gigantesche che racchiudono la città in cui viveva, ormai ridotta in rovine?
E, soprattutto, dov'è finita l'Umanità?
Per scoprirlo, a Cavon non resta che salire verso l'alto in quella struttura per Titani, utilizzando lo strano ascensore in cui si è imbattuto. Certo, non lo tranquillizza il fatto che sono più di 4000 anni che nessuno se ne serve...

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