Author: | Laura Di Fiore | ISBN: | 9788867284702 |
Publisher: | Viella Libreria Editrice | Publication: | July 2, 2015 |
Imprint: | Viella Libreria Editrice | Language: | Italian |
Author: | Laura Di Fiore |
ISBN: | 9788867284702 |
Publisher: | Viella Libreria Editrice |
Publication: | July 2, 2015 |
Imprint: | Viella Libreria Editrice |
Language: | Italian |
Tra i vari profili di Arnold J. Toynbee – storico, filosofo della storia, antichista – quello che emerge dalle carte del Foreign Office di Londra è uno dei meno noti, ovvero quello di esperto dell’intelligence britannico negli anni della Prima guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra. Dalle analisi sul riassetto del Medio Oriente messe a punto in vista della Conferenza di pace di Parigi – nonché dall’ampia produzione saggistica e pubblicistica dedicata a questo tema nel corso degli anni Venti del Novecento – emerge il ruolo centrale riconosciuto alla “civiltà islamica” in una dimensione essenzialmente politica e profondamente consapevole dei mutati equilibri nelle relazioni globali tra Occidente e Oriente, ben lontana quindi dalle semplificazioni culturaliste attribuitegli in anni recenti nell’ambito delle teorie sullo “scontro di civiltà”. Ma il progetto politico per il Medio Oriente schiudeva per Toynbee anche uno scenario fondamentale per il futuro dell’impero britannico, in fase di declino e oggetto di proposte di riforma dall’inizio del secolo. Le rivendicazioni di autodeterminazione nazionale del mondo musulmano rappresentarono infatti un tassello essenziale nel quadro di un’originale riflessione politico-istituzionale tesa a legittimare su nuove basi l’avventura imperiale britannica.
Tra i vari profili di Arnold J. Toynbee – storico, filosofo della storia, antichista – quello che emerge dalle carte del Foreign Office di Londra è uno dei meno noti, ovvero quello di esperto dell’intelligence britannico negli anni della Prima guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra. Dalle analisi sul riassetto del Medio Oriente messe a punto in vista della Conferenza di pace di Parigi – nonché dall’ampia produzione saggistica e pubblicistica dedicata a questo tema nel corso degli anni Venti del Novecento – emerge il ruolo centrale riconosciuto alla “civiltà islamica” in una dimensione essenzialmente politica e profondamente consapevole dei mutati equilibri nelle relazioni globali tra Occidente e Oriente, ben lontana quindi dalle semplificazioni culturaliste attribuitegli in anni recenti nell’ambito delle teorie sullo “scontro di civiltà”. Ma il progetto politico per il Medio Oriente schiudeva per Toynbee anche uno scenario fondamentale per il futuro dell’impero britannico, in fase di declino e oggetto di proposte di riforma dall’inizio del secolo. Le rivendicazioni di autodeterminazione nazionale del mondo musulmano rappresentarono infatti un tassello essenziale nel quadro di un’originale riflessione politico-istituzionale tesa a legittimare su nuove basi l’avventura imperiale britannica.