Author: | Giovanni M. Bianco | ISBN: | 9786050318241 |
Publisher: | Giovanni M. Bianco | Publication: | August 23, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Giovanni M. Bianco |
ISBN: | 9786050318241 |
Publisher: | Giovanni M. Bianco |
Publication: | August 23, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Insegnare concetti di Informatica in un Corso di Laurea umanistico è una sfida. Quale interesse avranno gli studenti? Considereranno l'Informatica qualcosa di già acquisito "perché sanno usare un PC"?
La prima domanda che pongo durante le lezioni nel mio corso di Competenze Informatiche di Base a Scienze della Formazione Primaria è quando è stato introdotto Facebook, o Twitter, o l'iPad, o WhatsApp. Tutti questi oggetti informatici hanno cambiato letteralmente il mondo e pochi anni fa non c'erano. Fra cinque anni, momento in cui molti studenti del primo anno usciranno dall'Università, cosa avrà cambiato il mondo?
L'Informatica evolve ad una velocità impressionante e, per evitare di comportarsi come uno studente che una volta disse che avrebbe acquistato un PC quando sarebbe uscito l'ultimo, forse val la pena trovare modi che non rendano gli sforzi di acquisizione dei concetti obsoleti dopo pochi mesi.
Per questo, dal momento che il Corso di Laurea di Formazione Primaria ha finalità ben precise, agli studenti e alle studentesse deve essere proposta l'Informatica seguendo un modello pedagogico per insegnare a mediare ed auto-mediarsi i concetti, creando le basi perché questo possa essere esercitato anche con i bambini.
Se si è in grado di carpire i “segreti” per auto-mediarsi i concetti informatici, allora fra cinque o dieci o vent'anni non ci sarà bisogno di impazzire. E se facendo tutto questo ci si diverte, sarà sicuramente più apprezzato. Per questo la principale mediazione dell'Informatica nel testo avverrà seguendo un modello di favola e di gioco.
Giovanni Michele Bianco nasce nel 1964 e vive in provincia di Verona. Lavora presso l'Università degli Studi di Verona dove da anni tiene il corso di Competenze Informatiche di Base per Scienze della Formazione Primaria. Ha scritto tre libri per la mediazione informatica rivolta ai bambini e ha contribuito con più di 50 lavori a riviste e conferenze di primaria importanza nell'ambito della robotica e della mediazione informatica per la fascia K-12. Recentemente ha contribuito come esperto internazionale del settore “Informatica e Infanzia” nell’Encyclopedia of Computer Science and Engineering della Wiley & Sons, Inc., considerata punto di riferimento mondiale dei vari aspetti dell’informatica. Ha svolto un lungo periodo di studio e ricerca in Australia.
Insegnare concetti di Informatica in un Corso di Laurea umanistico è una sfida. Quale interesse avranno gli studenti? Considereranno l'Informatica qualcosa di già acquisito "perché sanno usare un PC"?
La prima domanda che pongo durante le lezioni nel mio corso di Competenze Informatiche di Base a Scienze della Formazione Primaria è quando è stato introdotto Facebook, o Twitter, o l'iPad, o WhatsApp. Tutti questi oggetti informatici hanno cambiato letteralmente il mondo e pochi anni fa non c'erano. Fra cinque anni, momento in cui molti studenti del primo anno usciranno dall'Università, cosa avrà cambiato il mondo?
L'Informatica evolve ad una velocità impressionante e, per evitare di comportarsi come uno studente che una volta disse che avrebbe acquistato un PC quando sarebbe uscito l'ultimo, forse val la pena trovare modi che non rendano gli sforzi di acquisizione dei concetti obsoleti dopo pochi mesi.
Per questo, dal momento che il Corso di Laurea di Formazione Primaria ha finalità ben precise, agli studenti e alle studentesse deve essere proposta l'Informatica seguendo un modello pedagogico per insegnare a mediare ed auto-mediarsi i concetti, creando le basi perché questo possa essere esercitato anche con i bambini.
Se si è in grado di carpire i “segreti” per auto-mediarsi i concetti informatici, allora fra cinque o dieci o vent'anni non ci sarà bisogno di impazzire. E se facendo tutto questo ci si diverte, sarà sicuramente più apprezzato. Per questo la principale mediazione dell'Informatica nel testo avverrà seguendo un modello di favola e di gioco.
Giovanni Michele Bianco nasce nel 1964 e vive in provincia di Verona. Lavora presso l'Università degli Studi di Verona dove da anni tiene il corso di Competenze Informatiche di Base per Scienze della Formazione Primaria. Ha scritto tre libri per la mediazione informatica rivolta ai bambini e ha contribuito con più di 50 lavori a riviste e conferenze di primaria importanza nell'ambito della robotica e della mediazione informatica per la fascia K-12. Recentemente ha contribuito come esperto internazionale del settore “Informatica e Infanzia” nell’Encyclopedia of Computer Science and Engineering della Wiley & Sons, Inc., considerata punto di riferimento mondiale dei vari aspetti dell’informatica. Ha svolto un lungo periodo di studio e ricerca in Australia.