La storia di emma credez

Fiction & Literature, Drama, Continental European, Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Crimes & Criminals, Murder, True Crime
Cover of the book La storia di emma credez by Ilaria Vallon, Ilaria Vallon
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Author: Ilaria Vallon ISBN: 9788868550875
Publisher: Ilaria Vallon Publication: July 11, 2013
Imprint: Language: Italian
Author: Ilaria Vallon
ISBN: 9788868550875
Publisher: Ilaria Vallon
Publication: July 11, 2013
Imprint:
Language: Italian

Il romanzo che stiamo per leggere ha al centro l’enigma di una perdizione forse mancata per un soffio e di una salvezza forse acciuffata per miracolo:non è questa, del resto,la posta in palio e il rischio nella crescita di ogni adolescente?La storia di Emma è raccontata con coraggio spietato,mettendo in campo archetipi potenti.Un’infanzia e una giovinezza che,come un campo di battaglia,vedono convergere in sé la contesa tra elementi che si attraggono come calamite:maschile e femminile,male e bene,amore e morte,notte e giorno..Costellazioni di forze antagoniste che in buona parte corrispondono alla divisione complementare di Eros e Thanatos nella matura teoria psicanalitica di Freud.Agitata da questa guerra primordiale,l’educazione sentimentale di Emma Credez procede sul filo di un coltello affilato e sinuoso come un kriss malese.Ilaria la racconta con una scrittura tutta fattuale.Fatti sono anche i pensieri di Emma:lo sono,in certi snodi essenziali della storia,più di tutto il resto.Come nell’inquietantissimo Giro di vite di Henry James,i fantasmi,i mostri,i diavoli,esistono proprio perché proliferano anzi tutto nell’anima di Emma.E da lì agiscono.Il gotico di questa giovinezza viene esposto e attraversato da una scrittura rapida,aderente alle cose anche nei momenti di massima luciferina allucinazione,ondeggiando tra incubo e iperrealismo.L’autrice è capace di scivolare nel dettaglio che rivela come di eludere un’intera scena madre.Stiamo dunque per leggere la prosa di un autore giovane come Rimbaud quando scrisse i versi del Battello ebbro.Inevitabile imbarazzo di noi vecchioni,costretti a chiederci quale potrebbe essere il ritratto dello scrittore da giovane oggi,domanda che forse dovrebbe solo farci ammutolire.– Ma possiamo sempre ripetere le vecchie infallibili storie,per esempio che il mito racconta che ogni Musa è figlia della Memoria;e che proprio per questa sua natura ancestrale,l’arte è allo stesso tempo anticipazione,profezia,fuga da un passato/futuro allucinato e da esorcizzare,slancio impaziente verso il tempo che si sente giusto per sé:verso quel luogo platonico per il quale intuiamo di essere nati da sempre.Possiamo allora azzardare che la scrittura di un autore giovane,più che ricordare,anticipa,accelera,lancia frecce profetiche oltre le muraglie che celano il futuro.Emma è accompagnata dagli otto ai ventun anni,e l’autrice mostra di trovarsi del tutto a suo agio a raccontare un’età della sua protagonista che lei non ha vissuto ancora.Come una versione nera dell’Oliver Twist di Dickens,questa storia feroce e catartica inizia con una bambina reietta e «mostruosa»,gettata in una prigione per giovani psicotici,abbandonata al vicolo cieco di un destino senza scampo.Ancora come in Dickens,la chance è un miracolo di bontà che dischiude a Emma un paradiso di serenità per il quale proprio per il suo lungo passato di abiezione non può essere pronta. (Scritta da F. Carbone).

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Il romanzo che stiamo per leggere ha al centro l’enigma di una perdizione forse mancata per un soffio e di una salvezza forse acciuffata per miracolo:non è questa, del resto,la posta in palio e il rischio nella crescita di ogni adolescente?La storia di Emma è raccontata con coraggio spietato,mettendo in campo archetipi potenti.Un’infanzia e una giovinezza che,come un campo di battaglia,vedono convergere in sé la contesa tra elementi che si attraggono come calamite:maschile e femminile,male e bene,amore e morte,notte e giorno..Costellazioni di forze antagoniste che in buona parte corrispondono alla divisione complementare di Eros e Thanatos nella matura teoria psicanalitica di Freud.Agitata da questa guerra primordiale,l’educazione sentimentale di Emma Credez procede sul filo di un coltello affilato e sinuoso come un kriss malese.Ilaria la racconta con una scrittura tutta fattuale.Fatti sono anche i pensieri di Emma:lo sono,in certi snodi essenziali della storia,più di tutto il resto.Come nell’inquietantissimo Giro di vite di Henry James,i fantasmi,i mostri,i diavoli,esistono proprio perché proliferano anzi tutto nell’anima di Emma.E da lì agiscono.Il gotico di questa giovinezza viene esposto e attraversato da una scrittura rapida,aderente alle cose anche nei momenti di massima luciferina allucinazione,ondeggiando tra incubo e iperrealismo.L’autrice è capace di scivolare nel dettaglio che rivela come di eludere un’intera scena madre.Stiamo dunque per leggere la prosa di un autore giovane come Rimbaud quando scrisse i versi del Battello ebbro.Inevitabile imbarazzo di noi vecchioni,costretti a chiederci quale potrebbe essere il ritratto dello scrittore da giovane oggi,domanda che forse dovrebbe solo farci ammutolire.– Ma possiamo sempre ripetere le vecchie infallibili storie,per esempio che il mito racconta che ogni Musa è figlia della Memoria;e che proprio per questa sua natura ancestrale,l’arte è allo stesso tempo anticipazione,profezia,fuga da un passato/futuro allucinato e da esorcizzare,slancio impaziente verso il tempo che si sente giusto per sé:verso quel luogo platonico per il quale intuiamo di essere nati da sempre.Possiamo allora azzardare che la scrittura di un autore giovane,più che ricordare,anticipa,accelera,lancia frecce profetiche oltre le muraglie che celano il futuro.Emma è accompagnata dagli otto ai ventun anni,e l’autrice mostra di trovarsi del tutto a suo agio a raccontare un’età della sua protagonista che lei non ha vissuto ancora.Come una versione nera dell’Oliver Twist di Dickens,questa storia feroce e catartica inizia con una bambina reietta e «mostruosa»,gettata in una prigione per giovani psicotici,abbandonata al vicolo cieco di un destino senza scampo.Ancora come in Dickens,la chance è un miracolo di bontà che dischiude a Emma un paradiso di serenità per il quale proprio per il suo lungo passato di abiezione non può essere pronta. (Scritta da F. Carbone).

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