Author: | Ota de Leonardis, Giovanna Procacci | ISBN: | 9788820760458 |
Publisher: | Liguori Editore | Publication: | January 1, 2013 |
Imprint: | Liguori Editore | Language: | Italian |
Author: | Ota de Leonardis, Giovanna Procacci |
ISBN: | 9788820760458 |
Publisher: | Liguori Editore |
Publication: | January 1, 2013 |
Imprint: | Liguori Editore |
Language: | Italian |
Un gioco diffuso e antico è quello di ironizzare sul nebuloso universo di parole dei professionisti della politica. Con questi due volumi de La ragione politica si vuole invece riprendere la strada di una analisi sistematica di discorsi variamente politici o di generale rilevanza pubblica, estraendone fra diverse situazioni pragmatiche alcuni normali esemplari, neppure i più scandalosi, ponendo al centro dell’attenzione, e perfino misurando, cose come la qualità dell’argomentazione, la presenza di stereotipi, la decifrazione degli inganni sottili dell’ideologia. In questo secondo volume si analizzano i discorsi correnti in alcuni settori particolarmente significativi di politiche pubbliche. Discorsi e politiche sono interrogati sulla capacità e sui modi di argomentare le ragioni, sulle forme della discussione e sulle azioni di governo che così prendono forma, sui loro effetti sociali. La Prima Sezione è dedicata alle trasformazioni più recenti delle politiche di sicurezza e la costruzione dell’odierno discorso securitario che fa della sicurezza, non più l’obiettivo proprio dell’organizzazione politica, ma il prodotto di politiche specificamente dedicate che tendono a colonizzare ampi spettri di fenomeni sociali. La Seconda Sezione focalizza l’attenzione sul governo della città e le politiche urbane, in particolare analizzando il contesto argomentativo degli strumenti normativi cui si ricorre per governare la città alla luce del rapporto fra fatti e valori, fra basi informative e scelte politiche. Nella Terza Sezione si affrontano i discorsi delle politiche sulla sicurezza del lavoro, strette in una tensione fra auto-evidenza delle procedure di prevenzione e rapporto organizzazione-lavoro, fra centralità dell’obiettivo di salute e processi di soggettivazione. Nel complesso, prende forma un interrogativo inquietante sul passaggio di società in cui viviamo, che cioè nella crisi attuale della democrazia stia avvenendo anche una sua degradazione, da regime di apprendimento aperto, sperimentale, a sistema fondato sull’imposizione di forme di autorità le cui basi cognitive sono progressivamente sottratte al confronto pubblico.
Un gioco diffuso e antico è quello di ironizzare sul nebuloso universo di parole dei professionisti della politica. Con questi due volumi de La ragione politica si vuole invece riprendere la strada di una analisi sistematica di discorsi variamente politici o di generale rilevanza pubblica, estraendone fra diverse situazioni pragmatiche alcuni normali esemplari, neppure i più scandalosi, ponendo al centro dell’attenzione, e perfino misurando, cose come la qualità dell’argomentazione, la presenza di stereotipi, la decifrazione degli inganni sottili dell’ideologia. In questo secondo volume si analizzano i discorsi correnti in alcuni settori particolarmente significativi di politiche pubbliche. Discorsi e politiche sono interrogati sulla capacità e sui modi di argomentare le ragioni, sulle forme della discussione e sulle azioni di governo che così prendono forma, sui loro effetti sociali. La Prima Sezione è dedicata alle trasformazioni più recenti delle politiche di sicurezza e la costruzione dell’odierno discorso securitario che fa della sicurezza, non più l’obiettivo proprio dell’organizzazione politica, ma il prodotto di politiche specificamente dedicate che tendono a colonizzare ampi spettri di fenomeni sociali. La Seconda Sezione focalizza l’attenzione sul governo della città e le politiche urbane, in particolare analizzando il contesto argomentativo degli strumenti normativi cui si ricorre per governare la città alla luce del rapporto fra fatti e valori, fra basi informative e scelte politiche. Nella Terza Sezione si affrontano i discorsi delle politiche sulla sicurezza del lavoro, strette in una tensione fra auto-evidenza delle procedure di prevenzione e rapporto organizzazione-lavoro, fra centralità dell’obiettivo di salute e processi di soggettivazione. Nel complesso, prende forma un interrogativo inquietante sul passaggio di società in cui viviamo, che cioè nella crisi attuale della democrazia stia avvenendo anche una sua degradazione, da regime di apprendimento aperto, sperimentale, a sistema fondato sull’imposizione di forme di autorità le cui basi cognitive sono progressivamente sottratte al confronto pubblico.