Author: | Piera Spagnuolo | ISBN: | 1230000239196 |
Publisher: | Piera Spagnuolo | Publication: | May 16, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Piera Spagnuolo |
ISBN: | 1230000239196 |
Publisher: | Piera Spagnuolo |
Publication: | May 16, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
L’opera di analisi sarà così strutturata in tre parti dedicate rispettivamente alla letteratura, al giornalismo e al connubio tra i due.
Per quanto concerne l’ambito della letteratura saranno analizzati alcuni romanzi ambientati in Afghanistan di scrittori prettamente contemporanei come il recentissimo Khaled Hosseini che, con i suoi soli tre romanzi, è riuscito a catturare un pubblico vasto, anche di cosiddetti “non lettori” e a sfruttare la fama per contribuire economicamente (e non solo) alla ricostruzione e alla rinascita del martoriato stato servendosi di siti internet, blog e aiuti vari (quando la tecnologia trasforma tutto il mondo in paese); oppure l’italiano Paolo Giordano che, dopo il best-seller “La solitudine dei numeri primi” tradotto in oltre 40 lingue, si è cimentato nel suo ultimo romanzo a raccontare le esperienze di un plotone di soldati italiani in missione in Afghanistan.
La seconda parte sarà dedicata a giornalisti, reporter e fotoreporter che sono chiamati a svolgere il loro lavoro di inviati sfidando il pericolo e le difficoltà culturali ed ambientali.
Infine l’ultimo capitolo sarà dedicato alla commistione della letteratura e del giornalismo attraverso le testimonianze di Giornalisti-Scrittori che, avvalendosi di interviste e ricerche sul campo, hanno pubblicato opere letterarie che assumono il valore di documentazione e testimonianza.
Unire i due ambiti rappresenta la soluzione migliore, ma questo non basta. Che le storie siano vere, inventate o ricostruite, non importa.
Le parole purtroppo non sono sufficienti. In una situazione critica come quella afghana le storie servono a ben poco se non sono accompagnate da un’azione sinergica e duratura.
Per questo la letteratura e il giornalismo servono a orientare l’opinione pubblica e invogliare i singoli a fare la differenza.
L’opera di analisi sarà così strutturata in tre parti dedicate rispettivamente alla letteratura, al giornalismo e al connubio tra i due.
Per quanto concerne l’ambito della letteratura saranno analizzati alcuni romanzi ambientati in Afghanistan di scrittori prettamente contemporanei come il recentissimo Khaled Hosseini che, con i suoi soli tre romanzi, è riuscito a catturare un pubblico vasto, anche di cosiddetti “non lettori” e a sfruttare la fama per contribuire economicamente (e non solo) alla ricostruzione e alla rinascita del martoriato stato servendosi di siti internet, blog e aiuti vari (quando la tecnologia trasforma tutto il mondo in paese); oppure l’italiano Paolo Giordano che, dopo il best-seller “La solitudine dei numeri primi” tradotto in oltre 40 lingue, si è cimentato nel suo ultimo romanzo a raccontare le esperienze di un plotone di soldati italiani in missione in Afghanistan.
La seconda parte sarà dedicata a giornalisti, reporter e fotoreporter che sono chiamati a svolgere il loro lavoro di inviati sfidando il pericolo e le difficoltà culturali ed ambientali.
Infine l’ultimo capitolo sarà dedicato alla commistione della letteratura e del giornalismo attraverso le testimonianze di Giornalisti-Scrittori che, avvalendosi di interviste e ricerche sul campo, hanno pubblicato opere letterarie che assumono il valore di documentazione e testimonianza.
Unire i due ambiti rappresenta la soluzione migliore, ma questo non basta. Che le storie siano vere, inventate o ricostruite, non importa.
Le parole purtroppo non sono sufficienti. In una situazione critica come quella afghana le storie servono a ben poco se non sono accompagnate da un’azione sinergica e duratura.
Per questo la letteratura e il giornalismo servono a orientare l’opinione pubblica e invogliare i singoli a fare la differenza.