La montagna incantata

Fiction & Literature, Coming of Age, Literary
Cover of the book La montagna incantata by Thomas Mann, Corbaccio
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Author: Thomas Mann ISBN: 9788863801583
Publisher: Corbaccio Publication: October 26, 2010
Imprint: Corbaccio Language: Italian
Author: Thomas Mann
ISBN: 9788863801583
Publisher: Corbaccio
Publication: October 26, 2010
Imprint: Corbaccio
Language: Italian

Il libro più importante del Novecento

Nobel Letteratura 1929

Edizione aggiornata e corretta a luglio 2014

La montagna incantata, uno dei romanzi che hanno improntato il secolo letterario, fu concepito inizialmente da Mann come racconto. Gli era stato ispirato da una breve permanenza nel sanatorio svizzero di Davos, e, nelle sue intenzioni, “non doveva essere altro che un riscontro umoristico alla Morte a Venezia”. Ma, via via, il racconto crebbe in estensione e complessità, fino a diventare romanzo, nella piena tradizione del Bildungsroman. Il protagonista, il giovane Hans Castorp, quando arriva a Berghof è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese; ha però le sue curiosità spirituali ed è intellettualmente aperto all’avventura. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero dell’epoca, il suo carattere subisce un’evoluzione e un’incremento: passa attraverso la malattia (Behrens e Krokowski), l’amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale (Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. Nel mondo della «montagna magica» dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l’umorismo di Mann), dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell’inutile strage della «grande» guerra.

«Il Graal che egli, anche se non lo trova, intuisce nel suo sogno quasi mortale prima di essere trascinato dalla sua altezza nella catastrofe europea», disse Mann, parlando agli studenti di Princeton nel 1939, alla vigilia di un'altra strage, «è l'idea dell'uomo, la concezione di un'umanità futura, passata attraverso la più profonda conoscenza della malattia e della morte. Il Graal è un mistero, ma tale è anche l'umanità: poiché l'uomo stesso è un mistero, e ogni umanità è fondata sul rispetto del mistero umano... Fate il favore di leggere il libro sotto questo angolo visuale: troverete allora che cosa sia il Graal, il sapere, l'iniziazione, quel `supremo' che non solo l'ingenuo protagonista, ma anche il libro stesso va cercando.»

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Il libro più importante del Novecento

Nobel Letteratura 1929

Edizione aggiornata e corretta a luglio 2014

La montagna incantata, uno dei romanzi che hanno improntato il secolo letterario, fu concepito inizialmente da Mann come racconto. Gli era stato ispirato da una breve permanenza nel sanatorio svizzero di Davos, e, nelle sue intenzioni, “non doveva essere altro che un riscontro umoristico alla Morte a Venezia”. Ma, via via, il racconto crebbe in estensione e complessità, fino a diventare romanzo, nella piena tradizione del Bildungsroman. Il protagonista, il giovane Hans Castorp, quando arriva a Berghof è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese; ha però le sue curiosità spirituali ed è intellettualmente aperto all’avventura. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero dell’epoca, il suo carattere subisce un’evoluzione e un’incremento: passa attraverso la malattia (Behrens e Krokowski), l’amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale (Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. Nel mondo della «montagna magica» dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l’umorismo di Mann), dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell’inutile strage della «grande» guerra.

«Il Graal che egli, anche se non lo trova, intuisce nel suo sogno quasi mortale prima di essere trascinato dalla sua altezza nella catastrofe europea», disse Mann, parlando agli studenti di Princeton nel 1939, alla vigilia di un'altra strage, «è l'idea dell'uomo, la concezione di un'umanità futura, passata attraverso la più profonda conoscenza della malattia e della morte. Il Graal è un mistero, ma tale è anche l'umanità: poiché l'uomo stesso è un mistero, e ogni umanità è fondata sul rispetto del mistero umano... Fate il favore di leggere il libro sotto questo angolo visuale: troverete allora che cosa sia il Graal, il sapere, l'iniziazione, quel `supremo' che non solo l'ingenuo protagonista, ma anche il libro stesso va cercando.»

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