La comunicazione nel cervello dell’uomo e nella società

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Sociology
Cover of the book La comunicazione nel cervello dell’uomo e nella società by Luigi Agnati, Luigi Alfieri, Aras Edizioni
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Luigi Agnati, Luigi Alfieri ISBN: 9788896378618
Publisher: Aras Edizioni Publication: July 23, 2012
Imprint: Language: Italian
Author: Luigi Agnati, Luigi Alfieri
ISBN: 9788896378618
Publisher: Aras Edizioni
Publication: July 23, 2012
Imprint:
Language: Italian

Il cervello dell’uomo è l’oggetto che ci appare come il più meraviglioso esistente in natura, perché senza quest’oggetto neppure la natura esisterebbe poiché l’oggetto “cervello” riflette l’oggetto “natura”. Un oggetto nel mondo che è contemporaneamente il mondo. Oggi ne sappiamo immensamente di più anche solo di pochi anni fa, e sono in molti a pensare che grazie alle neuroscienze si sia ormai prossimi a trovare la chiave che apre l’ultima porta. È un bel sogno, che può portare lontano. Ma è bene non lasciarsene travolgere: molti dei neurobiologi ritengono che vi sia uno iato incolmabile. Il grande neuropsichiatra Kety affermava: anche se si accetta una visione riduzionista che le informazioni che il substrato biologico elabora non siano altro che modificazioni chimico-fisiche delle reti nervose la loro descrizione non assicura che si arrivi a comprendere la genesi di un ricordo o di un sentimento.
Un’antica immagine cabalistica fu molto cara a Kafka: c’è un immenso, magnifico palazzo, con migliaia di porte chiuse e migliaia di chiavi per quelle porte. Ci sono tante porte quante chiavi: ogni porta dunque potrebbe essere aperta. Ma tutte le chiavi sono state mischiate, e nessuna apre la porta cui è appesa … Il cervello è altrettanto immenso di quel palazzo, certamente. E ha tante porte, e molte sono state effettivamente aperte e molte altre sicuramente lo saranno in futuro. Ma non c’è un’ultima porta come non c’è una chiave universale. C’è sempre un’eccedenza, e se vogliamo un mistero. Non perché lo studio del cervello ci conduca necessariamente di fronte a una soglia metafisica, ma perché ci conduce esattamente a noi, a tutta l’irriducibile complessità del nostro essere e del nostro esperire. Di questo parla il presente volume, necessariamente con molte voci, nel tentativo di cercare finalmente un punto d’incontro tra le “due culture”.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Il cervello dell’uomo è l’oggetto che ci appare come il più meraviglioso esistente in natura, perché senza quest’oggetto neppure la natura esisterebbe poiché l’oggetto “cervello” riflette l’oggetto “natura”. Un oggetto nel mondo che è contemporaneamente il mondo. Oggi ne sappiamo immensamente di più anche solo di pochi anni fa, e sono in molti a pensare che grazie alle neuroscienze si sia ormai prossimi a trovare la chiave che apre l’ultima porta. È un bel sogno, che può portare lontano. Ma è bene non lasciarsene travolgere: molti dei neurobiologi ritengono che vi sia uno iato incolmabile. Il grande neuropsichiatra Kety affermava: anche se si accetta una visione riduzionista che le informazioni che il substrato biologico elabora non siano altro che modificazioni chimico-fisiche delle reti nervose la loro descrizione non assicura che si arrivi a comprendere la genesi di un ricordo o di un sentimento.
Un’antica immagine cabalistica fu molto cara a Kafka: c’è un immenso, magnifico palazzo, con migliaia di porte chiuse e migliaia di chiavi per quelle porte. Ci sono tante porte quante chiavi: ogni porta dunque potrebbe essere aperta. Ma tutte le chiavi sono state mischiate, e nessuna apre la porta cui è appesa … Il cervello è altrettanto immenso di quel palazzo, certamente. E ha tante porte, e molte sono state effettivamente aperte e molte altre sicuramente lo saranno in futuro. Ma non c’è un’ultima porta come non c’è una chiave universale. C’è sempre un’eccedenza, e se vogliamo un mistero. Non perché lo studio del cervello ci conduca necessariamente di fronte a una soglia metafisica, ma perché ci conduce esattamente a noi, a tutta l’irriducibile complessità del nostro essere e del nostro esperire. Di questo parla il presente volume, necessariamente con molte voci, nel tentativo di cercare finalmente un punto d’incontro tra le “due culture”.

More books from Sociology

Cover of the book State of the Arts, The by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Phasen der psychosexuellen Entwicklung nach Sigmund Freud by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Immigrant Women Tell Their Stories by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Handbook of Contemporary Cuba by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Managing Flood Risk by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Recherche et développement régional durable by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book A Question of Knowledge by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Children and Families in the Social Environment by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Psychopathologie de l'enfant et de l'adolescent by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book The Unfinished Tower of Babel: Divine Intervention and Social Change by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Critical Realism, History, and Philosophy in the Social Sciences by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Everyday Multiculturalism and ‘Hidden’ Hate by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Neoliberalismo sexual by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Whose Welfare by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
Cover of the book Psychologie sociale by Luigi Agnati, Luigi Alfieri
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy