Author: | Pierluigi Romeo di Colloredo, Alfonso Masini | ISBN: | 9788893271127 |
Publisher: | Soldiershop | Publication: | September 22, 2016 |
Imprint: | SBF-010 | Language: | Italian |
Author: | Pierluigi Romeo di Colloredo, Alfonso Masini |
ISBN: | 9788893271127 |
Publisher: | Soldiershop |
Publication: | September 22, 2016 |
Imprint: | SBF-010 |
Language: | Italian |
Scrive Michael Mallet, il maggiore storico europeo della situazione militare italiana del Rinascimento, nel suo fondamentale studio sulla guerra nel Rinascimento italiano: Uno dei principali interlocutori della discussione umanistica che costituisce la cornice dell’Arte della Guerra di Machiavelli è Fabrizio Colonna. Il Colonna a suo tempo fu uno dei più illustri comandanti militari e uno dei principali autori della vittoria definitiva che la Spagna riportò nelle guerre d’Italia. Il medesimo autore poche pagine prima aveva affermato che il condottiero umbro Bartolomeo d’Alviano, capitano generale della Repubblica di Venezia, dopo aver sconfitto le truppe dell’imperatore Massimiliano I d’Austria nel 1508, aveva riportata una vittoria tale che aveva innalzata la fama del d’Alviano all’altezza dei fratelli (Prospero e Pompeo) Colonna e di Gian Giacomo Trivulzio (…). I condottieri ora nominati furono reputati tra i migliori del loro tempo. Eccettuato il Trivulzio, Fabrizio, Prospero, Pompeo Colonna e Bartolomeo d’Alviano avevano in comune l’aver combattuto nella battaglia tra Colonnesi e Orsini sotto Monte Celio il 12 aprile 1498. Oltre a loro vi si erano distinti condottieri come Antonello Savelli- che morì per le conseguenze delle ferite riportate nei combattimenti- Francesco Orsini duca di Gravina, che sarà strangolato da Cesare Borgia a Senigallia nel 1503 insieme a Paolo Orsini, Vitellozzo Vitelli e Olivierotto da Fermo, con la poco felice conseguenza di essere anch’egli, come Fabrizio Colonna, protagonista di uno scritto del Machiavelli, del Tradimento del duca Valentino al Vitellozzo Vitelli, Olivierotto da Fermo e altri. Bastino queste poche considerazioni per dare alla battaglia che si svolse il 12 aprile 1498 il posto che le spetta nella storia dell’Italia della fine del XV secolo.
Scrive Michael Mallet, il maggiore storico europeo della situazione militare italiana del Rinascimento, nel suo fondamentale studio sulla guerra nel Rinascimento italiano: Uno dei principali interlocutori della discussione umanistica che costituisce la cornice dell’Arte della Guerra di Machiavelli è Fabrizio Colonna. Il Colonna a suo tempo fu uno dei più illustri comandanti militari e uno dei principali autori della vittoria definitiva che la Spagna riportò nelle guerre d’Italia. Il medesimo autore poche pagine prima aveva affermato che il condottiero umbro Bartolomeo d’Alviano, capitano generale della Repubblica di Venezia, dopo aver sconfitto le truppe dell’imperatore Massimiliano I d’Austria nel 1508, aveva riportata una vittoria tale che aveva innalzata la fama del d’Alviano all’altezza dei fratelli (Prospero e Pompeo) Colonna e di Gian Giacomo Trivulzio (…). I condottieri ora nominati furono reputati tra i migliori del loro tempo. Eccettuato il Trivulzio, Fabrizio, Prospero, Pompeo Colonna e Bartolomeo d’Alviano avevano in comune l’aver combattuto nella battaglia tra Colonnesi e Orsini sotto Monte Celio il 12 aprile 1498. Oltre a loro vi si erano distinti condottieri come Antonello Savelli- che morì per le conseguenze delle ferite riportate nei combattimenti- Francesco Orsini duca di Gravina, che sarà strangolato da Cesare Borgia a Senigallia nel 1503 insieme a Paolo Orsini, Vitellozzo Vitelli e Olivierotto da Fermo, con la poco felice conseguenza di essere anch’egli, come Fabrizio Colonna, protagonista di uno scritto del Machiavelli, del Tradimento del duca Valentino al Vitellozzo Vitelli, Olivierotto da Fermo e altri. Bastino queste poche considerazioni per dare alla battaglia che si svolse il 12 aprile 1498 il posto che le spetta nella storia dell’Italia della fine del XV secolo.